Peer education
Obiettivo educativo che permette di superare le barriere comunicative esistenti tra adulti e adolescenti
Cos'è la Peer education?
L’espressione Peer education si riferisce alla condivisione e al passaggio reciproco di informazioni tra persone simili per età, status ed esperienza, in modo che non vi siano asimmetrie di potere.
Questo metodo coinvolge attivamente gli adolescenti, sfruttando la loro naturale tendenza ad avere influenza sui coetanei, per superare le barriere comunicative tra adulti e adolescenti.
In altre parole, i ragazzi diventano protagonisti del proprio sviluppo e della propria formazione, acquisendo conoscenze, competenze e atteggiamenti che consentono loro di compiere scelte responsabili e consapevoli riguardo alla loro salute e al loro benessere fisico, psicologico e sociale.
La Peer education è una strategia educativa efficace e coinvolgente, che promuove l’autostima e le capacità sociali, relazionali e comunicative degli studenti.
Perché funziona la Peer education?
- Perché tutti i soggetti coinvolti sono in possesso dello stesso patrimonio linguistico, valoriale, rituale, a livello microcolturale e microsociale (Rickert, et al.,1991).
- Perchè i Pari sono percepiti come fonti credibili.
- Perché permette una interazione faccia a faccia più immediata, meno inibente e meno giudicante (Pellai, et al., 2002).
Evidenze scientifiche
Secondo quanto riportato dai dati di una ricerca condotta da Keith J. Topping nell’ambito dell’integrazione scolastica e dell’apprendimento tra pari, gli alunni che ricevono spiegazioni da altri alunni, apprendono maggiormente rispetto a coloro che lavorano da soli e, ancor più importante, coloro i quali si preoccupano di fornire le spiegazioni agli altri pari assimilano ancor di più ed in maniera più efficace rispetto a chi riceve la spiegazione e agli altri compagni che lavorano in maniera più individualista, in quanto il dover ripercorrere e spiegare ad un’altra persona un concetto permette allo “studente tutor” di rinforzare le conoscenze migliorando le proprie strategie di apprendimento. Un’altra ricerca ha dimostrato che gli adolescenti convinti del fatto che i propri pari praticano interventi protettivi e a sostegno della salute diventino più propensi a metterli in atto.
(Di Clemente, 1991)
Considerando l’apprendimento come un processo sociale interattivo anche il modo per trasferire i concetti deve essere interattivo, per questo l’approccio proposto dalla peer education potenzia le life skills (competenze trasversali). Queste sono le competenze che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, predicono la capacità di evitare i comportamenti a rischio. Esse sono universali (cioè sono valide in tutte le culture), e sono le seguenti
- EMOTIVE - consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress
- RELAZIONALI - empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci
- COGNITIVE - risolvere i problemi, prendere decisioni, pensiero critico, pensiero creativo
Lavorare sul potenziamento di consapevolezza di sé, pensiero divergente (creativo), comunicazione efficace e relazioni efficaci, contribuisce ad attivare e potenziare i fattori protettivi, favorendo scelte salutari. Lavorare su problem solving e processi decisionali può favorire la gestione dei fattori di rischio individuali.I percorsi di life skills education diventano pertanto propedeutici ad ogni intervento di prevenzione dei diversi comportamenti dannosi per la salute (fumo, uso di sostanze, incidenti stradali, bullismo). Inoltre permettono di incidere sui meccanismi psicologici che determinano le scelte nel campo della salute, rafforzando la personalità dei ragazzi e fornendo loro competenze utili per la crescita e per il benessere sia individuale che di gruppo.