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30.516 interventi in un anno, con 31.883 persone soccorse e, quando necessario, trasportate in una struttura sanitaria. Il 118 di Piacenza ha presentato il bilancio delle attività svolte nel 2022. Il direttore Emergenza urgenza 118 Enrica Rossi e il dirigente delle Professioni sanitarie Stefano Nani hanno tracciato il ritratto di un servizio fondamentale per la popolazione, che ha raggiunto traguardi notevoli negli ultimi 12 mesi. Basti pensare che la media di arrivo del primo mezzo di soccorso dal momento della chiamata a Piacenza e provincia è di 13 minuti, ben al di sotto della media standard della Regione.
“Sono molto orgogliosa di essere oggi qui a presentare il lavoro svolto da Emergenza territoriale 118, servizio che ritengo essere il cuore della nostra Azienda” ha esordito il direttore generale Paola Bardasi, sottolineando la peculiarità e le eccellenze della realtà piacentina che fonda la sua forza “nella grande compenetrazione tra mondo del volontariato e componente professionale con un forte input alla formazione di altissimo livello sia del personale medico e infermieristico sia dei volontari”.

Il servizio conta 7 medici, 63 infermieri e 46 autisti soccorritori; ogni giorno sono pronti a rispondere alle chiamate 7 mezzi infermieristici e un’auto medica. Tra le attività del 118 c’è anche quella della Centrale trasposti intraospedalieri urgenti (chiamata CTIU) si occupa invece del trasferimento di pazienti da un ospedale all’altro e che conta 6 ambulanze.
I mezzi del volontariato quotidianamente a disposizione del sistema 118 piacentino sono 35 e fanno capo ad Anpas e Croce Rossa: le Pubbliche assistenze hanno 15 postazioni in provincia, Cri ne conta 10.

I numeri del 2022

Rispetto alle criticità gestite, 8510 interventi (22%) sono stati affrontati dai professionisti Ausl, con mezzi di soccorso avanzato con presenza di medico e infermiere. Il restante 47% è stato preso in carico da Anpas e il 31% da Croce rossa. “Sono i casi più appropriati: il 92% erano codici rossi e gialli, ovvero i più gravi, nel 92% dei codici rossi e nel 100% dei codici 3 era presente anche un mezzo di soccorso avanzato.”

Sono cinque le patologie tempodipendenti, le First Hour Quintet (FHQ), in cui è fondamentale intervenire entro la prima ora dalla comparsa dai sintomi, su cui Emergenza territoriale è stata impegnata con un totale di 1.396 interventi: 613 per infarto acuto del miocardio (di cui il 78% trattato con mezzi avanzati), 314 per arresto cardio circolatorio (di cui il 98% trattato con mezzi avanzati), 524 per insufficienza respiratoria (di cui il 56% trattato con mezzi avanzati), 251 per deficit neurologico (di cui il 76% trattato con mezzi avanzati) e 138 per traumi maggiori (di cui il 94% trattato con mezzi avanzati).

“Stiamo lavorando – ha sottolineato Rossi - per migliorare ulteriormente la risposta sulle emergente di ictus e insufficienza respiratorio. Siamo certi che le nuove tecnologie di telemedicina che l’azienda sta sperimentando daranno un grande impulso a queste tipologie di intervento”.

“Dal 2017 – ha evidenziato Nani - l’azienda porta avanti un importante progetto di individuazione delle cosiddette Night Vision Goggles Elisoccorso, aree precensite per l’atterraggio notturno. Attualmente sono 20 per lo più individuate nelle zone di montagna a Bobbio, Farini, Morfasso, Nibbiano, Bettola, Vernasca, Ottone, Ferriere, Pecorara, Lugagnano, Travo, Cortebrugnatella (Marsaglia), Rivergaro, San Giorgio, Agazzano, Monticelli, Fiorenzuola e Piacenza. Dei 481 interventi eseguiti 21 sono stati eseguiti di notte con il supporto dell’Elisoccorso di Bologna”.

“Un’altra attività chiave di Emergenza territoriale 118 – ha aggiunto Rossi – è il trasporto dei pazienti tra ospedali sia sul nostro territorio sia verso realtà limitrofe. Le associazioni hanno eseguito 12.281 trasporto mentre l’azienda si è occupata di 1.501 trasporti protetti per pazienti in delicate situazioni sanitario quindi che necessitavano della presenza fondamentale di personale professionale medico e infermieristico, in particolare nei pazienti di classe 4 e 5, quindi pazienti con alto grado di instabilità, è sempre stato presente un rianimatore”.

Progetto Dae

Come ricordato in apertura dal direttore generale, a Emergenza territoriale 118 compete il monitoraggio dei 1144 dispositivi Dae presenti sul territorio. “Il controllo – ha sottolineato Paola Bardasi - avviene attraverso un software di censimento e gestione degli strumenti che identifica la tipologia di tecnologia, la localizzazione e la disponibilità (se il Dae si trova in un’area pubblica con completo accesso o se è inserito all’interno di un contesto privato – aziende, circoli sportivi, locali – accessibili solo in determinati orari). Attraverso questo software gli operatori sono in grado, in caso di chiamata al 118, di indirizzare i soccorritori al dispositivo più vicino anche attraverso l’app RespondER collegata e guidare i presenti in attesa dell’arrivo dei rappresentati del 118”.

Il servizio si occupa anche dell’autorizzazione dei corsi di formazione Blsd (Basic Life Support & Defibrillation) per mettere in pratica le tecniche di base a supporto delle funzioni vitali, in caso di emergenza tramite l’uso del defibrillatore semiautomatico esterno. Nel 2022 sono stati approvati circa 200 corsi per un totale di 2500 volontari formati.

Progetto Telecamere su ambulanze

Emergenza territoriale 118 mantiene aggiornata la rete cartografica piacentina, aggiornamento indispensabile al fine della corretta individuazione del luogo dell’evento durante una chiamata 118. È entrata nella fase finale la sperimentazione del progetto di videosorveglianza su due ambulanze (una di Anpas e una di Croce rossa) impegnate nell’area di montagna. I dispositivi, già testati in base agli obiettivi di telemedicina aziendale funzioneranno trasmettendo le immagini dall’ambulanza all’area ospedaliera consentendo un canale di comunicazione visivo oltre che vocale. La tecnologia utilizzata consente una connessione su diversi operatori di telecomunicazione per consentire il massimo di livello di trasmissione. L’obiettivo – tra 7 anni – è quello di avere tutti i mezzi di soccorso collegati con questa tecnologia. Intanto, dall’ambulanza è già possibile trasmettere al Pronto soccorso un elettrocardiogramma e parametri vitali, nonché ricevere indicazioni per una terapia dall’ospedale stesso.

Volontari e professionisti, una rete unica in Regione

“La nostra struttura organizzativa di Emergenza territoriale 118 - ha sottolineato Paolo Rebecchi, coordinatore provinciale e membro della direzione nazionale Anpas – riscuote da tempo l’apprezzamento dalla Regione proprio per la sua capacità di perfetta fusione della componente aziendale con la rappresentanza di volontariato. Il volontariato supporta attivamente le attività del 118 con una presenza che arriva fino al 60 o 70% per cento della copertura. Questo sistema integrato rappresenta un’eccellenza che la Regione apprezza e loda".

Parola d’ordine formazione

“Siamo fieri del nostro apporto come volontari - ha aggiunto Alessandro Guidotti, presidente Croce Rossa Italiana di Piacenza – che permette alla cittadinanza di avere un servizio attivo 24ore su 24, 365 giorni all’anno. Un servizio altamente qualificato perché la formazione dei nostri volontari è, da sempre, al primo posto anche grazie il supporto dei professionisti che ci seguono nella nostra crescita formativa”.

Ultimo aggiornamento

31-10-2024 14:10

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