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Piacenza è diventata centro di riferimento dell’Emilia Romagna per l’angioedema ereditario, una rara malattia che provoca la comparsa di gonfiori (edemi) sulla pelle, ma può colpire anche mucose e organi interni e che, in alcuni casi, possono essere anche fatali.

“Si tratta di una patologia che colpisce una persona su 10.000-50.000 – sottolinea Silvia Peveri, responsabile di Allergologia – ma che nella sola Emilia-Romagna conta 60 casi accertati. Fino a ora in Regione non era stato ancora individuato un punto di riferimento per il trattamento di questa malattia. Per questo, con il supporto della Direzione strategica aziendale e il contributo dell’Associazione pazienti nazionale e regionale, abbiamo presentato la candidatura del nostro ospedale”.

Nella delibera di aggiornamento della rete per le malattie rare in Emilia-Romagna, recentemente approvata dalla Giunta, sono stati individuati i centri di riferimento per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare.

“Siamo felici – evidenzia la specialista - di poter chiudere il cerchio per i nostri e per tutti i pazienti. Molti emiliano-romagnoli, infatti, in questi anni hanno fatto riferimento a Milano o Padova per la presa in carico. I numeri sono contenuti, ma è per noi motivo di orgoglio poterci mettere a servizio di queste persone in tutto il territorio”.

Ora che Piacenza è centro di riferimento per l’angioedema ereditario (Hae), oltre alla diagnosi della malattia potrà soddisfare le esigenze di presa in carico e gestione dei piani terapeutici. I centri di riferimento individuati dalla delibera regionale hanno, infatti, il compito di coordinare tutto il percorso del malato.

“Seguiremo i pazienti – sottolinea la dottoressa Peveri – in tutte le fasi della cura: dalla diagnosi fino alla prescrizione dei medicinali. Un tassello importante per il nostro ospedale che si è sempre dimostrato molto attento e lungimirante nella tutela di questa tipologia di malati tanto che il nostro Pronto soccorso già da tempo ha a disposizione il farmaco d’emergenza, indispensabile per gli episodi acuti che possono essere anche molto pericolosi per la vita dei malati”.

Piacenza conferma la sua anima di attenzione, mettendo ancora una volta la persona al centro del percorso perché “il prendersi cura passa anche dall’offrire servizi e strumenti di cura nel proprio territorio senza costringere i malati a lunghi viaggi verso altre realtà ospedaliere che, soprattutto se inserite in altre Regioni, comportano sempre problematiche di accesso. Essere un centro per i soggetti colpiti da angioedema ereditario per noi è, prima di ogni cosa, una risposta data ai pazienti”.

“Il riconoscimento di Piacenza come centro di riferimento regionale per l’angioedema ereditario – evidenzia Paola Bardasi, direttore generale dell’Ausl di Piacenza – s’inserisce in un percorso di sviluppo e innovazione delle eccellenze che stiamo perseguendo insieme ai nostri professionisti.

Gli operatori sanitari del territorio hanno già dimostrato di avere competenze elevate e il nostro obiettivo è quello di migliorarle ancora. In questo caso sono messe a servizio di tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna per una patologia rara: è un ulteriore segnale di quanto l’attenzione dei professionisti sia concentrata sulle persone. Potremo evitare ai cittadini che soffrono di questa rara patologia di doversi spostare fuori regione per la diagnosi e la cura”.

Ultimo aggiornamento

31-10-2024 14:10

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