Salta al contenuto

Prosegue il percorso di riorganizzazione dell’Azienda Usl di Piacenza, avviato lo scorso autunno e presentato pubblicamente durante la Conferenza territoriale sociosanitaria di marzo. Dopo il passaggio in Collegio di Direzione e il confronto con tutte le organizzazioni sindacali, la Direzione ha assegnato nei giorni scorsi gli incarichi di direzione dei dipartimenti, molti dei quali rinnovati.

L’Azienda ha scelto di modificare il proprio assetto per rispondere con maggiore efficacia ai bisogni di salute dei cittadini, promuovendo integrazione, competenze specialistiche e innovazione organizzativa. Il nuovo modello supera la tradizionale separazione tra ospedale e territorio e punta su una rete di dipartimenti “di produzione” e dipartimenti “di supporto”, per rafforzare la qualità dell’assistenza e la capacità di governo dei servizi.

«In un sistema sanitario in continua evoluzione – sottolinea Paola Bardasi, direttore generale – noi non possiamo restare fermi. Questa riorganizzazione è un passaggio fondamentale per rendere l’azienda ancora costruire un’Azienda più solida, attrattiva per i professionisti e sempre più vicina alle esigenze dei cittadini. Abbiamo ascoltato con attenzione i nostri operatori e abbiamo pianificato il cambiamento con il supporto di esperti di management dell'Università Cattolica di Piacenza. L’obiettivo principale è: migliorare l’efficacia delle risposte, semplificare i percorsi e valorizzare le competenze di chi ogni giorno si prende cura della salute delle persone»​.

Tra le novità più rilevanti, l’istituzione di nuovi dipartimenti trasversali (Staff, Tecnico-amministrativo, Farmaceutico, Qualità e sicurezza), a supporto delle attività aziendali. Si consolidano inoltre le aree cliniche, con una visione più specialistica e multiprofessionale della produzione sanitaria.

Particolare attenzione è stata data anche al rafforzamento delle reti cliniche interaziendali, in primis con l’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma. L’obiettivo è garantire una presa in carico continua e integrata, sfruttando le competenze di eccellenza presenti sul territorio regionale e promuovendo percorsi condivisi di cura e ricerca.

La riorganizzazione s'inserisce pienamente all’interno di un sistema sanitario regionale fondato sulla collaborazione tra Aziende, in una logica non competitiva ma sinergica. In Emilia-Romagna, la cooperazione tra territori è un valore fondante, che consente di rispondere con equità, qualità e sostenibilità alle esigenze di tutte le comunità.

«Questo è un cambiamento – afferma Andrea Magnacavallo, direttore sanitario – che parte dalla consapevolezza che la realtà intorno a noi è cambiata. Abbiamo voluto un’organizzazione capace di integrare meglio le professionalità, superare le frammentazioni e creare percorsi più fluidi per utenti e operatori. Le nuove strutture rispondono alla crescente complessità della sanità moderna e rafforzano il legame tra ospedale, territorio, formazione e ricerca»​​.

I nuovi direttori di dipartimento si sono già riuniti in questa settimana per il primo Collegio di direzione del nuovo mandato. Ecco l'elenco completo:

- Dipartimento degli Staff: Filippo Celaschi

- Dipartimento Tecnico-amministrativo: Antonella Antonioni

- Dipartimento Qualità e Sicurezza: Giampietro Scaglione

- Dipartimento delle Medicine: Lucio Luchetti

- Dipartimento delle Medicine specialistiche: Daniela Aschieri

- Dipartimento di Chirurgia toracica, addominale e vascolare: Gaetano Maria Cattaneo

- Dipartimento delle Chirurgie specialistiche: Rino Frisina

- Dipartimento di Oncoematologia: Daniele Vallisa

- Dipartimento Salute donna, Infanzia e Adolescenza: Giacomo Biasucci

- Dipartimento di Riabilitazione: Fabrizio Micheli

- Dipartimento di Diagnostica per immagini: Giuseppe Marchesi

- Dipartimento di Medicina di laboratorio: Giuliana Lo Cascio

- Dipartimento di Emergenza urgenza e Area critica: Ruggero Massimo Corso

- Dipartimento Cure primarie: Raffaella Bertè
Le nomine si aggiungono alle conferme di Massimo Rossetti (dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche) e Marco Maserati (Sanità pubblica)

"Questo nuovo assetto - conclude Bardasi - è parte integrante della strategia aziendale per un’organizzazione più moderna, capace di affrontare sfide complesse con strumenti nuovi, all’altezza dei bisogni attuali e futuri".

Ultimo aggiornamento

27-04-2025 10:57

Non hai trovato quello che cercavi?

Segnala un problema e aiutaci a migliorare il servizio, oppure parla con noi.