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“Due giornate intense, cariche di scambio, confronto e passione professionale”. Così Roberto Scarpioni, direttore di Nefrologia e dialisi descrive la due giorni del corso pratico Dal pre-dialisi al trattamento di dialisi peritoneale domiciliare che quest’anno compie 25 anni. Un appuntamento ormai consolidato nel panorama formativo nazionale, che ha visto la partecipazione di ben 16 centri specializzati provenienti da tutta Italia – da Cosenza a Treviso, da Messina a Reggio Emilia, da Alessandria a Eboli – per una full-immersion nel cuore del modello organizzativo di Piacenza.
Rivolte a medici e infermieri, le lezioni sono state guidate dal dottor Scarpioni e Teresa Valsania, dall'infermiera Paola Chiappini, con la partecipazione della psicologa Monica Premoli e del chirurgo Gabriele Regina. Una squadra interdisciplinare che ha guidato i partecipanti lungo tutte le fasi del percorso di cura, dalla presa in carico del paziente fino alla gestione della dialisi peritoneale a domicilio.
«Questo corso rappresenta per noi non solo un’occasione di formazione, ma anche un momento di grande valore umano e professionale – commenta il direttore di Nefrologia – È un modo per condividere il nostro sapere, le nostre buone pratiche, e confrontarci con colleghi di tutta Italia, in un’ottica di miglioramento continuo. Il nostro modello, riconosciuto a livello regionale, punta sull’autonomia del paziente e sull’integrazione tra competenze diverse nel segno della delibera regionale che anche noi abbiamo contribuito a scrivere. Un modo per affrontare in modo completo e realistico la dialisi domiciliare le sue sfide e i suoi molteplici aspetti positivi per il paziente. Durante queste due giornate, i partecipanti hanno potuto osservare da vicino l’organizzazione del nostro centro, discutere casi clinici, visitare gli spazi, dialogare con gli operatori e confrontarsi su soluzioni concrete per migliorare l’efficacia e la qualità della cura. Sono lieto di aver raggiunto questo traguardo importante, che celebra 25 anni di impegno, innovazione e condivisione, e che conferma il ruolo della Nefrologia di Piacenza”.