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Portano anche la firma di Piacenza le nuove raccomandazioni per le buone pratiche clinico-assistenziali sul tromboembolismo venoso in ortopedia e traumatologia, che rappresentano le linee guida ministeriali dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Davide Imberti, direttore di Medicina interna e del Centro emostasi e trombosi, nonché docente alla Scuola di specializzazione in Medicina interna dell’Università di Parma, è uno degli esperti che per circa un anno hanno lavorato alla stesura del documento, ricevendo un elogio da Pietro Randelli, presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot).

“Si è trattato di un lavoro multidisciplinare – spiega il professionista – che ha coinvolto esperti di diversi ambiti specialistici. Il progetto ha richiesto l’analisi dell’intera letteratura scientifica disponibile sull’argomento, con un’importante attività di valutazione e confronto metodologico. Da qui si è passati alla redazione dei capitoli specialistici, successivamente sintetizzati dal gruppo metodologico guidato da Emilio Romanini, chirurgo ortopedico del Polo sanitario San Feliciano di Roma e coordinatore del Comitato linee guida e buone pratiche della SIOT.”

Il risultato è un documento di riferimento, che verrà presentato ad Aifa come linee guida ufficiali per la Siot: un punto fermo, sia sul piano clinico sia su quello medico-legale. Uno strumento utile non solo per i professionisti sanitari, ma anche per i medici di famiglia e per i pazienti, che qui possono trovare tutte le informazioni necessarie.

Il tromboembolismo venoso è una condizione potenzialmente grave, causata dalla formazione di coaguli di sangue che possono insorgere dopo un intervento chirurgico, specialmente in ambito ortopedico. I coaguli si sviluppano nelle vene profonde delle gambe (trombosi venosa profonda) e, in alcuni casi, raggiungono i polmoni (embolia polmonare), con conseguenze anche fatali.

Per migliorare la sicurezza dei pazienti, la Società italiana di ortopedia e traumatologia, con il contributo di esperti e società scientifiche italiane e internazionali, ha redatto queste nuove raccomandazioni, che rappresentano un passo fondamentale verso cure ortopediche più sicure e basate sulle migliori evidenze disponibili. Un riferimento essenziale per la comunità medica e per tutti i cittadini coinvolti nei percorsi di cura.

Ultimo aggiornamento

30-06-2025 12:53

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