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La ricerca nell’Azienda sanitaria di Piacenza ai tempi del Covid-19: questo il titolo di una raccolta di pubblicazioni (abstract) edite a stampa su riviste censite Pubmed che è stato presentato oggi pomeriggio in Sala Colonne.

“Il 21 febbraio 2020 – si legge nella prefazione del volume, a firma del direttore generale Paola Bardasi – è una data indelebile nelle menti di tutti i nostri professionisti. L’incognito era arrivato nel nostro mondo, nel nostro ospedale, nella nostra provincia. Nel mondo, con un bilancio che ancora oggi fatichiamo a tracciare. Tanto si è già detto e scritto. La pandemia da COVID-19 ha completamente stravolto le tradizionali dinamiche organizzative e cliniche. I professionisti hanno risposto con il cuore e con la testa. Tutti, con tenacia e umiltà, si sono prestati a operare in campi non propri.
Così è nata una fruttuosa contaminazione di saperi. Donne e uomini della Sanità hanno affrontato il nemico usando oltre alle loro competenza clinico assistenziale, la ricerca, strumento efficace non solo per meglio comprendere il COVID-19, ma anche un mezzo per abbattere lo sconforto nel vedere tutta la sofferenza umana e il terrore della morte negli occhi dei tanti pazienti ricoverati e delle numerose perdite cui hanno assistito.

La ricerca è sempre stata una mission di questa Azienda. In questi ultimi anni, grazie all’importante stimolo legato alla pandemia, abbiamo assistito ad un ulteriore incremento della ricerca spontanea aziendale: 43 studi sono stati avviati nel 2020, dei quali il 66% riguardano ricerche inerenti il COVID-19. Parallelamente, è aumentata in modo significativo la partecipazione a studi multicentrici.
Il coinvolgimento dei professionisti aziendali, in network scientifici con ampio respiro internazionale, ha determinato un trend positivo di pubblicazioni che dal 2020 si sta mantenendo. Questa pubblicazione è un omaggio all’impegno profuso da tutti i professionisti dell’Azienda USL di Piacenza, che, con la dedizione alla ricerca, hanno portato ad acquisire competenze scientifiche riconosciute a livello internazionale. È doveroso ricordare che diversi studi risultano, ad oggi, ancora in corso e vedranno la pubblicazione dei risultati a breve”.
La raccolta consta di 235 abstract, editi a stampa su riviste censite Pubmed, relativi a studi svolti nel periodo da marzo 2020 a marzo 2022. Emerge che il 44% delle sperimentazioni è inerente la patologia SARS-CoV-2 correlata. A tal riguardo, molte tematiche sono risultate oggetto di indagine: la fase diagnostica, terapeutica e organizzativa con particolare attenzione allassistenza e terapia domiciliare dei pazienti affetti da SARS-CoV-2. Un importante rilievo hanno avuto le conseguenze cliniche dovute all’impatto del COVID-19 in molteplici patologie, l’individuazione di fattori predittivi fino ad arrivare alla valutazione dell’efficacia della vaccinazione. È da ricordare anche l’analisi delle ricadute psicologiche su utenti e operatori, sulle quali alcuni studi hanno evidenziato la necessità di dare una particolare importanzaal benessere organizzativo, non tanto come formula di maniera, bensì come elemento concreto di attenzione alle persone, ai collaboratori.
Molti degli studi riportati riguardano metodiche e indagini diagnostiche, oltre all’approccio in emergenza-urgenza e la gestione in terapia intensiva.

L’assenza di evidenze concrete in ambito terapeutico sulla SARSCoV-2 ha spinto la ricerca verso nuovi approcci curativi. Pertanto sono state intraprese sperimentazioni farmacologiche di fase II,III, IV, che hanno portato alla definizione degli attuali schemi terapeutici per la cura dell’infezione da SARS-CoV-2, oltre alla terapia precoce domiciliare.
Il COVID-19 ha avuto un notevole impatto su soggetti già affetti da altre patologie: il paziente onco-ematologico per definizione rappresenta una categoria particolarmente fragile, pertanto è emersa l’esigenza di approfondire ed evidenziare eventuali effetti correlati alla condizione poli-patologica, attraverso la conduzione di numerosi studi che hanno visto il coinvolgimento di professionisti

onco-ematologi e chirurghi.

Un altro aspetto che emerge negli abstract riguarda la vaccinazione contro il coronavirus; strumento necessario per immunizzare e proteggere dalla malattia e dalla sua trasmissione, soprattutto in pazienti immuno-compromessi. Per la realizzazione di queste indagini è stata implementata anche nella nostra Azienda la quantificazione del titolo anticorpale neutralizzante e il dosaggio IgG anti-Spike, utilizzando la metodica Interferon Gamma Release Assay (IGRA).

L’impatto della patologia da SARS-Cov-2 è stato rilevato anche in ambito materno-infantile attraverso alcune ricerche cliniche riguardanti la fase peri-natale su madre e bambino.

Nonostante le difficoltà emerse dallo stato di emergenza, i professionisti

dell’Azienda USL di Piacenza si sono impegnati a condurre filoni di ricerca anche su ambiti clinici già di interesse prima della pandemia.

Questo libro – evidenzia Luigi Cavanna, coordinatore della pubblicazione - rappresenta la raccolta sintetica almeno di una parte delle ricerche scientifiche giunte a pubblicazione nel periodo dell’emergenza sanitaria, dal fine 1 marzo 2020 a fine marzo 2022. Le ricerche sono tante e testimoniano quanto una ASL (ospedaliera e territoriale), non universitaria, fortemente colpita dalla pandemia COVID-19, sia riuscita a produrre ricerca clinica e a pubblicare su riviste censite anche in periodo assolutamente emergenziale.

Questo dato deve fare riflettere, non solo sull’impegno dei professionisti della sanità per l’attività clinica di tutti i giorni nella cura dei tanti malati affetti da COVID-19, ma anche sul loro impegno per generare conoscenze, mai così tanto necessarie come in quel periodo, nei confronti di una malattia di cui si conosceva ben poco. Conoscenze che sicuramente sono state di grande aiuto per

altre realtà sia regionali, sia nazionali e anche di altri Paesi; basti pensare che l’Italia è stato il primo paese a essere colpito dalla pandemia COVID-19 dopo la Cina e che Piacenza è la città capoluogo di provincia più vicino all’epicentro della pandemia. Sono fermamente e da sempre convinto che la ricerca sia fondamentale per l’attività clinica, attraverso la ricerca miglioriamo le nostre conoscenze e contribuiamo a implementare le conoscenze dell’intera comunità scientifica e non solo”.

Ultimo aggiornamento

14-12-2022 18:12

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