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Tre voci per raccontare “l’esperienza della sanità territoriale a Piacenza”.
Costanza Ceda, direttore del Distretto di Levante, Giuseppe Magistrali, direttore del Distretto di Ponente, e Anna Maria Andena, direttore del Distretto Città di Piacenza, affiancanti dal direttore Governo dell'accesso in emergenza e dei percorsi outpatient Valeria Trabacchi, hanno portato la propria esperienza all’Ausl di Piacenza al convegno interregionale Card di Firenze. A Firenze era inoltre presente Daniela Aschieri, direttore di Cardiologia e Utic, con Telecuore, progetto di telemedicina attraverso cui è possibile verificare in tempo reale parametri clinici come peso, pressione arteriosa, saturazione, frequenza cardiaca, temperatura, ed eseguire un elettrocardiogramma monotraccia.
Collocando l’intervento all’interno del quadro normativo previsto dal Piano Socio Sanitario Regionale 2017-2019, orientato a un welfare comunitario, i tre professionisti hanno focalizzato l’attenzione sul ruolo del distretto come snodo strategico e punto nevralgico per realizzare ed erogare in modo integrato i servizi sanitari, sociali e socio-sanitari, valorizzando allo stesso tempo équipe multi-professionali chiamate a lavorare insieme, prendere in carico, e rispondere con servizi unificati e progetti condivisi.
La comunità come centro anche propulsivo che può farsi “partner” e protagonista nell’azione di promozione della salute. Nello specifico, attenzione a Casa Community Lab 2023-2024 che segna il passaggio dalle Case della Salute alle Case della Comunità. In questa ottica è stata presentata la Casa della Comunità della Val Tidone (Borgonovo), ottimo esempio di sanità “comunitaria” figlia di una reale pluralità di servizi e di una concreta integrazione sociosanitaria. Un progetto organizzato ad aree: l’Area famiglia e minori, l’Area delle fragilità adulte, l’Area delle non autosufficienze e la Medicina di gruppo.
Un contesto che ha visto sempre coinvolti i media locali e i ragazzi dell’Istituto superiore “Volta”.
Un esempio che si innesta in un contesto più ampio, quello in cui la sanità piacentina è stata travolta dal Covid. Un momento spartiacque, quello del virus, che ha indicato l’esistenza di una sanità territoriale pre-Covid e post-Covid. Un contesto entro cui è stato riconcepito il ruolo delle Case della Salute: da luoghi sanitari a occasione di rigenerazione sociale, architettonica e urbana dove coltivare salute nei quartieri per curare inadeguatezze sociali e vulnerabilità.
Per descrivere in modo puntuale e dettagliato la situazione delle Case della Salute-Case della Comunità, l’Azienda Usl di Piacenza, insieme al Politecnico di Milano, ha promosso uno studio, relativo al periodo pandemico, che ha illustrato le opportunità e le criticità presentate dalle Case della Salute-Case della Comunità. Il caso di Piacenza, nonostante la complessità organizzativa e gli ostacoli incontrati, emerge come un modello urbano che può essere esteso all’intero territorio nazionale.