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L'Azienda Usl di Piacenza continua il suo impegno nella formazione dei professionisti sanitari con un nuovo corso dedicato all'infermiere di comunità, figura chiave per lo sviluppo dell'assistenza territoriale. Questo percorso formativo rivolto a rafforzare un modello assistenziale che vede la casa come primo luogo di cura e mira al farsi carico del sistema famiglia, all’interno del sovra-sistema comunità di riferimento, con un'attenzione particolare alle persone più fragili.

Un punto di riferimento per la comunità

L'infermiere di comunità svolge un ruolo essenziale nel territorio, facilitando l'accesso alle cure, individuando precocemente i bisogni socio-sanitari e favorendo l'integrazione tra i servizi presenti nella rete territoriale. Questo modello assistenziale assume un'importanza crescente in un contesto demografico e sociale caratterizzato dall'invecchiamento della popolazione, dalla loro solitudine e dall'aumento delle patologie croniche.

La sua azione non si limita alla presa in carico dei problemi assistenziali correlati alla malattia, ma si estende alla prevenzione e alla promozione della salute, attraverso un approccio proattivo e una presenza costante nei Comuni di riferimento, a supporto delle persone fragili. L'infermiere di comunità opera in ambito ambulatoriale, domiciliare e comunitario, lavorando in sinergia con medici di famiglia, servizi sociali e associazioni del territorio, garantendo così un'assistenza personalizzata e accessibile.

La formazione per un'assistenza di qualità

Per consolidare e diffondere questo modello assistenziale, l'Azienda Usl di Piacenza ha recentemente avviato un articolato percorso formativo, finalizzato a rafforzare e sviluppare le competenze degli infermieri nella gestione dei pazienti a domicilio e nelle comunità.

Durante l'evento di apertura del corso, il direttore generale Paola Bardasi ha sottolineato, tramite un videomessaggio, l'importanza strategica di questa figura professionale. Il dibattito sulla formazione e sull'organizzazione dell'assistenza territoriale ha visto il contributo del direttore assistenziale Andrea Contini e del direttore delle attività Sociosanitarie Eleonora Corsalini.

La tavola rotonda ha coinvolto numerosi esperti e dirigenti del settore, tra cui Fabio Mozzarelli, Maria Gaetana Droghi e Adonella Visconti, insieme ai direttori di distretto Anna Maria Andena, Evelina Cattadori e Giuseppe Magistrali. Hanno inoltre partecipato Raffaella Bertè, direttore del dipartimento di Cure primarie, e Giuliana Masera, in rappresentanza dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Piacenza.

Un impegno per il futuro

L'Azienda Usl di Piacenza ha già introdotto l'infermiere di comunità in diversi Comuni e ha in programma un'ulteriore estensione del modello nei prossimi anni. La formazione continua e il confronto tra professionisti sono strumenti essenziali per sviluppare un'assistenza territoriale sempre più efficace e rispondente alle esigenze della popolazione.

Investire in questa figura professionale significa rafforzare la rete territoriale, costruendo un sistema sanitario più equo, accessibile e orientato alla prevenzione, capace di garantire cure di qualità direttamente nei luoghi di vita delle persone e delle loro famiglie.

Ultimo aggiornamento

25-02-2025 10:02

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