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In Emilia-Romagna bastano 4,5 secondi per ricevere una risposta in caso di emergenza. Grazie al Numero Unico Europeo 112, che dal 3 dicembre 2024 al 1^ aprile 2025 è stato attivato progressivamente su tutto il territorio regionale e permette di richiedere l’intervento di Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Soccorso Sanitario e Soccorso in Mare.
Secondo i dati regionali, nei primi 121 giorni di attività con date di attivazione differenti sul territorio, il NUE112 ha ricevuto 381.232 telefonate, con una media di 1.500 chiamate al giorno per milione di abitanti. Il 46% riguarda emergenze sanitarie, il 28% i Carabinieri, il 19% la Polizia e il 7% i Vigili del Fuoco. Nel distretto telefonico di Parma e Piacenza, nei primi 97 giorni di attività, si registrano dati simili: 1.482 chiamate giornaliere, tempo medio di risposta 3,4 secondi, con il 47% delle chiamate filtrate perché non emergenziali (fonte dati regionali).
Per informare i cittadini, la Regione ha lanciato una campagna di comunicazione in quattro lingue, presentata a Bologna insieme al primo bilancio dell’attività, dall’assessore alle Politiche per la salute e dal coordinatore della rete regionale dell’emergenza 118 e del 112, Antonio Pastori, il viceprefetto di Bologna, Beaumont Bortone, il vicequestore di Bologna, Eleonora Arciani e il direttore del Comando Regionale Vigili del Fuoco, Francesco Notaro. All’evento ha partecipato anche Stefano Nani, dirigente delle professioni sanitarie per l’Area Emergenza territoriale Azienda Usl di Piacenza.
"Il numero unico europeo 112 è una delle più grandi innovazioni nel campo del soccorso regionale – commenta Nani – Per il momento il 112 non ha sostituito gli attuali numeri di emergenza nazionali 112, 113, 115, 118 e 1530, ma li ha affiancati, integrandoli, per garantire il massimo supporto alla cittadinanza. Il focus è sulla sicurezza che si alza ancora grazie alla gestione delle chiamate che permette di ricevere in tempo reale l’identificativo e la geolocalizzare dell’utente. Innovativa e all’avanguardia, la geocalizzazione della tecnologia NUE112 ha un livello di precisione elevatissimo, sicuramente una piattaforma molto apprezzata che riduce significativamente i tempi degli interventi”.
Le Centrali Uniche di Risposta di Bologna e Parma servono 57 centrali di secondo livello. Nel 6% dei casi si attivano più centrali contemporaneamente, garantendo velocità e coordinamento. Ogni struttura dispone di 24 postazioni più 8 di riserva, per un totale di 90 operatori a turno. Le sedi, costruite con criteri antisismici, includono sale per maxi-emergenze e tecnologie avanzate per il monitoraggio in tempo reale.
Il 10 aprile a Fiorenzuola si terrà un incontro pubblico, quarto del “Ciclo di incontri in Val d’Arda”, organizzato per spiegare il funzionamento del NUE112 anche nelle aree rurali. Come ha sottolineato Evelina Cattadori, direttrice del distretto di Levante: “Vogliamo rispondere ai dubbi dei cittadini, soprattutto nei territori dove la distanza dai servizi sanitari richiede soluzioni più avanzate”. Iniziativa realizzata con Anpas e Cri.
Il Numero Unico di Emergenza 112 (NUE) è un numero obbligatorio per tutti gli Stati membri dell'Unione Europea.