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Da domani in Emilia-Romagna sarà attivo il Numero Unico Europeo il 112, per richiedere l’intervento della Polizia, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, del Soccorso sanitario e del Soccorso in mare. A Piacenza entrerà in vigore il 21 gennaio 2025, ma già in questi giorni verrà attivato per la Città metropolitana di Bologna, il comune di Cento (FE) e l’area di Porretta Terme, sempre nel bolognese, per venire esteso gradualmente a tutto il territorio regionale, con una copertura completa entro il 1 aprile 2025.

“Il numero unico europeo 112 è una delle più grandi innovazioni nel campo del soccorso dopo l’istituzione della Centrale operativa unica delle provincie di Parma, Piacenza e Reggio Emilia – commenta il dirigente delle professioni sanitarie Area Emergenza territoriale 118, Pronto soccorso, Centrale trasporti intraospedalieri urgenti e Cau Stefano Nani – Per il momento il 112 non andrà a sostituire gli attuali numeri di emergenza nazionali 112, 113, 115, 118 e 1530, ma li affiancherà, integrandoli, per garantire il massimo supporto alla cittadinanza. Il focus è sulla sicurezza che si alza ancora grazie alla gestione delle chiamate che permette di ricevere in tempo reale l’identificativo e la geolocalizzare dell’utente, riducendo il tempo di intervista del chiamante a cui si aggiunge l’attivazione della risposta multilingue per una presa in carico immediata di qualsiasi chiamata. Ogni contatto verrà gestito da operatori formati e preparati nella cui scelta, Piacenza, ha avuto l’importate ruolo importante essendo presidente della commissione valutatrice al concorso di selezione”.

Il servizio è stato presentato in conferenza stampa dalla presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna e assessora alla Protezione civile Irene Priolo, dall’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini, dal viceprefetto vicario di Bologna Beaumont Bortone, dal coordinatore della rete regionale dell’emergenza 118 Antonio Pastori e dai rappresentanti delle forze dell’ordine e dei servizi di emergenza coinvolti.

Con l’attivazione del numero unico viene recepita la direttiva dell’Unione europea indirizzata ad armonizzare i servizi di emergenza e a permettere a chiunque si trovi sul suolo europeo di effettuare chiamate di emergenza componendo un unico numero di telefono valido in tutti gli Stati membri. Una novità introdotta, con tempi diversi, sull’intero territorio nazionale, e che in Emilia-Romagna ha visto lavorare insieme, in un rapporto di stretta e proficua collaborazione, tutte le istituzioni coinvolte: Regione, Prefettura di Bologna, Prefetture e Questure regionali, articolazioni regionali e provinciali dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Stradale, della Capitaneria di Porto e il Servizio 118.

La centralizzazione delle chiamate assicurerà, dal punto di vista organizzativo e operativo, una gestione coordinata e integrata tra le diverse forze coinvolte, la tracciabilità della chiamata, la risposta multilingue e l’accesso alle persone con disabilità, anche dell’udito.

“Si avvia per l’Emilia-Romagna un percorso che, entro pochi mesi, permetterà a ogni persona presente sul territorio regionale di comporre un solo numero di telefono per chiedere aiuto in qualsiasi genere di emergenza- sottolineano Priolo e Donini - Con un salto di qualità, perché il Numero Unico Europeo 112 migliorerà la velocità e la precisione della risposta agli utenti e faciliterà il lavoro degli operatori, liberandoli dal compito di rispondere alle chiamate improprie che spesso congestionano le centrali operative. Ringraziamo- concludono la presidente e l’assessore- tutte le istituzioni coinvolte, con le quali abbiamo lavorato per raggiungere questo risultato complesso, che riguarda l’intera macchina del sistema di emergenza, non solo quella sanitaria”.

"L'imminente avvio, su base regionale, del NUE, numero unico di emergenza, rappresenta, al contempo, un traguardo imprescindibile per la regione Emilia-Romagna, indice della proficua e duratura collaborazione tra le Istituzioni, e l'inizio di una nuova fase, corale ed efficiente, di gestione delle emergenze - afferma il prefetto di Bologna, Attilio Visconti - La Prefettura di Bologna, unitamente alle Prefetture e Questure regionali, e alle articolazioni regionali e provinciali dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Stradale e della Capitaneria di Porto, hanno operato in stretto raccordo con la Regione e il Servizio 118, rinsaldando ed ampliando la sinergia istituzionale e il "lavoro di squadra" che da sempre in Emilia-Romagna connotano i rapporti tra le Istituzioni".

Come funziona

Il modello organizzativo messo a punto dalla Regione, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e i vertici delle Forze dell’ordine e dei Servizi di emergenza coinvolti, prevede che tutte le chiamate effettuate ai tradizionali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530, che continueranno a funzionare esattamente come prima) siano convogliate e prese in carico dalle due Centrali Uniche di Risposta (CUR), collocate una a Bologna e una a Parma, a seconda della provenienza della chiamata.

Il nuovo sistema di gestione, inoltre, migliora ulteriormente la capacità di risposta: i 90 nuovi operatori si occuperanno esclusivamente di questa attività distribuendo così in modo più efficiente le chiamate alle centrali operative dei singoli servizi. Le quali, grazie al filtro delle telefonate improprie, multiple o fatte per errore eseguito dalle centrali uniche di riposta, riceveranno un numero considerevole di chiamate in meno, con una riduzione stimata del 40%, potendo concentrarsi su quelle di effettiva emergenza.

Le centrali uniche di riposta, inoltre, potranno interfacciarsi con canali di comunicazione alternativi alla chiamata telefonica, attraverso l’utilizzo dell’app “Where are you”, scelta come applicazione di riferimento nazionale dedicata al NUE 112 e messa a disposizione dal ministero dell’Interno tramite un accordo con l’Azienda regionale per l’emergenza Urgenza della Regione Lombardia, che, tra le altre funzioni, rende più facile l’accesso alle persone con difficoltà di comunicazione vocale.

Le Centrali Uniche di Risposta

Le sedi di Bologna e Parma sono state costruite appositamente, grazie a un finanziamento della Regione di oltre 7 milioni di euro, e sono state realizzate con criteri antisismici; sono dotate di una sala per la gestione delle maxi-emergenze e di spazi idonei ad ospitare tecnologie, uffici e servizi, tra cui video-wall informativi per il controllo dell’evoluzione del quadro emergenziale. Ogni centrale unica di riposta prevede 24 postazioni di lavoro, più 8 di riserva, sulle quali si alterneranno in più turni un totale di 90 operatori tecnici.

Gli operatori delle centrali uniche di riposta garantiscono una prima risposta a tutte le chiamate di soccorso, che vengono classificate per tipo di emergenza e inoltrate, assieme ad una scheda contenente le informazioni anagrafiche e di localizzazione dell’utente, alle centrali operative competenti per funzione e territorio, le quali procederanno all’eventuale invio delle unità di intervento sul posto.

Il tempo di risposta alla chiamata si attesta di norma entro i 10 secondi, pari a due squilli telefonici.

Ultimo aggiornamento

12-01-2025 12:16

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