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Con l’estate le porte delle case di villeggiatura o delle seconde case in campagna tornano a spalancarsi. Qualche piccolo intervento di manutenzione e un pochino di pulizia e tutto è pronto per godersi la bella stagione. Ma occhio anche alle tubature. È lì, infatti, che può annidarsi la legionella, un batterio ampiamente diffuso in natura, presente in basse concentrazioni negli ambienti acquatici naturali e nelle reti idriche.

“La legionellosi – spiega Alessandra Rampini, direttore di Igiene e sanità pubblica - è una malattia causata da un batterio e può presentarsi con una forma simil-influenzale a rapida risoluzione oppure, dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni, come polmonite. Condizioni individuali quali età avanzata, fumo di sigaretta, malattie croniche, terapie immunosoppressive e immunodeficienze aumentano la suscettibilità individuale e il rischio di contrarre la malattia in forma grave. Ad oggi sono giunte all’Igiene e sanità pubblica 14 notifiche di casi di legionellosi, dato molto inferiore a quello del 2024 in cui, per lo stesso periodo di riferimento, erano stati notificati 24 casi dei 56 complessivi dell'intero anno. Nel 2023 i casi segnalati erano stati 40 casi al 31/12/2023. La malattia si contrae respirando minuscole gocce di acqua (denominate aerosol) contenenti concentrazioni elevate del batterio, diffuse nell’ambiente da docce, vasche per idromassaggio, torri evaporative dei sistemi di condizionamento d’aria e altri impianti simili”.

La temperatura dell’acqua compresa tra 25 e 45°C, la presenza di sedimenti, di ristagni, incrostazioni nell’impianto idrico e nelle tubature, nelle docce o nei rubinetti favorisce la moltiplicazione di tale batterio fino a raggiungere concentrazioni pericolose. Per questo motivo, nonostante i rincari delle bollette, è importante mantenere l’acqua calda a temperature non inferiori ai 50°C nei serbatoi di accumulo, mentre l’acqua fredda dovrebbe avere una temperatura inferiore ai 20°C. Per prevenire la legionella si raccomanda di mantenere docce e rubinetti puliti e privi di incrostazioni, far scorrere l’acqua nei punti di erogazione poco utilizzati prima del loro impiego, pulire e sostituire periodicamente i filtri dei rubinetti, evitare sistemi di raccolta d’acqua di condensa vicino ai filtri dei condizionatori ed eseguire manutenzione periodica di caldaie o di altri serbatoi di accumulo dell’acqua calda.

“L’’infezione – sottolinea la professionista - non si trasmette bevendo l’acqua, anche se contaminata, ma solo se questa viene inalata. L’acqua del rubinetto può essere bevuta tranquillamente. Non ci sono, invece, pericoli nell’utilizzo degli elettrodomestici che scaldano l’acqua come lavastoviglie, lavatrici o ferro da stiro, perché il vapore non costituisce una fonte di rischio. Per gli apparecchi di aerosol terapia, umidificatori e nebulizzatori, invece, si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche”.

Ultimo aggiornamento

07-07-2025 16:46

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