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Interessante pubblicazione su “Sistema salute”, la rivista italiana di educazione sanitaria e promozione della salute, con uno speciale dedicato al coinvolgimento della cittadinanza attiva, degli operatori sociosanitari e dei giovani del Distretto di Ponente dell’Azienda Usl di Piacenza. “Sistema salute” è la rivista, diretta da Marco Ingrosso e Fulvio Lonati, che nel mese di dicembre offre importanti approfondimenti sulle esperienze a livello regionale e nazionale di partecipazione nella creazione delle Case della comunità.

Dal titolo “La partecipazione che cura…”, il lavoro principalmente verte sul concetto di assistenza sanitaria, trasformando le tradizionali Case della salute, ora Case della comunità, in centri di aggregazione e cura collettiva. Iniziato nel 2019 e ripreso con slancio nel post-pandemia, coinvolge cittadini, operatori sociosanitari e giovani in un percorso di co-progettazione e innovazione. Guidato dal direttore del Distretto, Giuseppe Magistrali, e dal direttore dell’Unità operativa di medicina dello sport e promozione della salute, Giorgio Chiaranda, il progetto punta a dare voce a tutti gli attori del territorio. L’iniziativa, che sfrutta strumenti innovativi come la coprogettazione prevista dal nuovo quadro normativo del Terzo Settore, ha trasformato la struttura di Borgonovo in un vero e proprio laboratorio per sperimentare forme di partecipazione attiva.

Il percorso si è articolato in due tempi distinti: prima e dopo la pandemia. Nella fase ideativa, mediante tecniche laboratoriali quali gruppi tematici, plenarie pubbliche e con tecniche diverse quali world café e ruote comunitarie, si sono esplorati i temi cruciali per il benessere della comunità. L’obiettivo era definire la Guida ai servizi della Casa della salute, coinvolgendo un’ampia platea di professionisti, associazioni, amministratori e cittadini. Dalla fase ideativa si è passati alla fase attuativa, il coinvolgimento è stato ulteriormente esteso ai giovani e agli operatori, dando vita a iniziative concrete volte a rafforzare la rete di servizi, migliorare l’informazione, facilitare l’orientamento e animare il territorio. Il successo del progetto è stato reso possibile dalla collaborazione tra comitati consultivi misti e centro servizi per il volontariato, volontari e terzo settore e grazie anche alla partecipazione di scuole e giovani.

Tra le attività principali spiccano: la Guida collettiva ai servizi: la stesura “a cento mani” della guida che raccoglie le proposte e le esigenze di medici, volontari, associazioni e cittadini. Il Parco della salute, un’area verde destinata a diventare luogo di incontro, eventi culturali e attività sportive, capace di favorire il dialogo intergenerazionale. Volontari in salute: un progetto di formazione che coinvolge il terzo settore per garantire informazione, orientamento e accoglienza ai cittadini.

Il modello, che ha superato le difficoltà imposte dalla pandemia, sottolinea come la salute non debba limitarsi a prestazioni tecniche, ma diventi il risultato di un impegno condiviso che parte dalla comunità. Il coinvolgimento giovanile, in particolare, ha portato una ventata di innovazione, facendo emergere nuove idee e prospettive per il futuro della cura. Questo approccio, basato su intersettorialità e dialogo, rappresenta un esempio virtuoso di come istituzioni, scuole e terzo settore possano collaborare per rispondere in modo più efficace alle esigenze del territorio, trasformando le difficoltà in opportunità di crescita e innovazione. La lezione fondamentale è che il futuro della cura passa dalla capacità di “fare comunità”, creando spazi di dialogo e collaborazione che possano rispondere in maniera dinamica e sostenibile alle sfide del nostro tempo.

Ultimo aggiornamento

04-03-2025 11:04

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