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Dare una voce e un volto alla sanità pubblica? Voci e volti di donne e uomini che hanno scelto di garantire le migliori cure a tutti, che sono la testimonianza di grandi professionisti della sanità pubblica dell'Emilia-Romagna. Sono loro i protagonisti e le protagoniste di Specialmente pubblici una serie di podcast che rientrano nella nuova fase della campagna di comunicazione “Lunga vita alla sanità pubblica” a cura della Regione Emilia-Romagna.
Storie vere, di vita e di sanità, di sanità e di vita, così intrecciate che alla fine sono una cosa sola. Perché il servizio sanitario pubblico è un patrimonio comune di grande valore, da preservare. Il professor Giacomo Biasucci, direttore del dipartimento Salute donna, infanzia e adolescenza di Piacenza, nonché docente di pediatria all'Università di Parma, è protagonista dell’episodio dodici già online sul sito della Regione e sul canale Spreaker. Un racconto emozionante in cui la dimensione privata si mescola alla dedizione al lavoro. Ogni giorno si entra in contatto con piccoli pazienti, a cui spesso si è salvata la vita, instaurando con loro un rapporto che va oltre quello professionale.
Partendo dalla storia di Luca, affetto da leucinosi, una rara malattia metabolica congenita che impedisce all’organismo di assorbire le proteine, diagnosticata a pochi giorni dalla nascita, il professionista ci porta alla scoperta delle malattie metaboliche ereditarie e del ruolo di Piacenza come hub regionale che si prende cura dei pazienti con patologie diagnosticate con screening o diagnosi cliniche con un occhio rivolto sempre alla ricerca.
Il podcast presenta anche un'altra eccellenza del suo dipartimento: la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione in età evolutiva, con particolare attenzione all’anoressia nervosa e alla bulimia, per cui la Regione ha riconosciuto a Piacenza la funzione di punto di riferimento per le provincie di Parma, Reggio Emilia e Modena per i pazienti sotto i 14 anni con scompenso organico acuto con necessità di ricovero.
Non manca uno sguardo al futuro: il ruolo della ricerca sulle malattie genetiche, le nuove terapie, le prospettive di cura e la qualità della vita garantita a tutti.
"La sanità pubblica, per come la vedo io – conclude il professor Biasucci – deve essere equa e universale. Deve mettere al centro il benessere del paziente, sia come terapia che come prevenzione, promuovendo la ricerca e lo sviluppo”.