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Le prime Stelle sonanti si sono posate ieri pomeriggio, lievi e armoniose, sul reparto di Oncologia dell’ospedale di Piacenza. A guidarle nei corridoi della degenza, la musica di Bach e Mozart, eseguita da Daniele Ruzza (violino) e Daniel Formentelli (da poco, prima viola del Teatro alla Scala di Milano).
Il ciclo di appuntamenti musicali organizzato e promosso in collaborazione con gli Amici della Lirica, ha quindi iniziato il suo lungo cammino: dieci date per dieci mesi (pausa solo in luglio e agosto), segno che il 2025 sarà l’anno in cui l’umanizzazione dei luoghi di cura passerà anche attraverso la musica.
“Siamo grati e orgogliosi – ha detto il direttore di Oncologia Elisa Anselmi – che questa iniziativa sia iniziata nel nostro reparto, portando sollievo ai pazienti, grazie al potere terapeutico e trasformativo della musica. La nostra Azienda, da sempre, guarda oltre la cura, intesa come semplice terapia, ponendo al centro la persona nel suo insieme. La presa in carico che cerchiamo di attuare nei nostri ospedali non riguarda solo i trattamenti e le terapie: ci sforziamo di creare un luogo più accogliente, più vicino alle persone, nella convinzione che farle stare bene contribuisca appunto a curarle”.
Così la straordinaria chiarezza melodica di Mozart e gli articolati e raffinati tessuti musicali di Bach per un pomeriggio sono usciti dalle grandi hall e dai teatri dove abitualmente vengono applauditi per entrare, in modo discreto, in quei luoghi dove nessuna musica, di solito, risuona. Questo grazie a un progetto, lucido e ben strutturato, di cui ha parlato Giuliana Biagiotti, presidente degli Amici della Lirica: “Stelle sonanti è un’iniziativa preziosa perché incarna i valori più profondi della nostra associazione: la forza della musica e la sua capacità di toccare le corde più intime dell’anima. Desideriamo portare la musica nel cuore dei reparti, aprendo le porte affinché le note possano diffondersi, come fa l’acqua, ovunque. La musica arriva anche a chi, per vari motivi, non può raggiungere fisicamente una sala da concerto. Coinvolgiamo i degenti, i familiari e il personale sanitario, raccogliendo le loro emozioni e riflessioni per dare vita a un percorso condiviso e autentico”.
Ogni concerto, una stella. Come quella di ieri, Sirio. Ogni concerto, un messaggio. Come quello letto ad alta voce, in chiusura, da Mariaelena Cinotti, coordinatrice di Oncologia degenza: “Non è il buio che incontriamo a raccontare chi siamo. Come le stelle nella notte e il sorgere del sole all'alba mostrano al mondo il profilo delle cose, così anche l'uomo si svela solo in mezzo alla luce. Alla luce della musica, della speranza, del domani”.
Il prossimo appuntamento – aperto a tutti, l'ingresso è libero – sarà martedì 25 febbraio, all’ospedale di Fiorenzuola (sala polivalente, blocco B, piano terra), con il clarinetto di Miriam Calandrini e il Quartetto Dedicato.