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“Un ospedale d’eccellenza fatto di grandi professionisti”. Al termine del tour nell’ospedale di Castel San Giovanni, Raffaele Donini, assessore alla Salute della Regione Emilia-Romagna, ha voluto ringraziare così i tanti sanitari che ogni giorno dedicano passione e impegno nel loro lavoro.

Accompagnato durante la visita dal direttore generale Paola Bardasi, dal direttore sanitario Andrea Magnacavallo e dal direttore assistenziale Andrea Contini – a cui si sono affiancati il primo cittadino di Castello Lucia Fontana e i consiglieri regionali della Lega Valentina Stragliati e Matteo Rancan – ha visitato tutti i reparti del nosocomio della Valtidone fermandosi a parlare con medici e infermieri, raccogliendo spunti di riflessione e complimentandosi per il lavoro svolto.

Durante il confronto a fine del tour tra i reparti, l’assessore ha risposto alle domande dei professioni su temi come gli investimenti sull’organico del personale soprattutto in settori fortemente colpiti come Emergenza urgenza e Anestesia, la progettualità su prevenzione e telemedicina, riorganizzazione della rete di pronto soccorso.

“L’Emilia Romagna, al pari di Veneto e Lombardia – ho sottolineato l’assessore - è tra le regioni con maggiore attrattiva a livello mobilità attiva e passiva. I nostri livelli assistenziali sono quindi tra i più apprezzati, negli ultimi tre anni abbiamo assunto 18mila professionisti, 70mila nel solo 2022 con un turn over del 105% e 6 mila assunzioni in più rispetto al 2019, ma subiamo gli effetti della carenza di personale. Una carenza che colpisce l’intera nazione. Su questo tema abbiamo chiedo un impegno vero al Governo perché si attui quello che da tempo ci è stato promesso: mettere la sanità al centro. Serve un svolta culturale importante che nasca dalla formazione universitaria e arrivi al benessere dei dipendenti: una riorganizzazione ragionata che tuteli la qualità del servizio offerto alla cittadinanza e la qualità della vita del personale occupato”.

“Il trend nazionale dei professionisti di medicina d’urgenza – ha aggiunto l’assessore - prevede che degli attuali 12mila medici se ne vadano 5mila e ne entrino mille. È fondamentale, quindi, lavorare su una rete nel giro di breve termine lavorando su tre obiettivi: sugli interventi salvavita possa essere assistito nel più breve tempo possibile e portato nel setting più appropriato per il suo caso. Occorre lavorare sulla rete del 118, facendo leva sui mezzi avanzati di soccorso, formare la centrale del 116117 per i casi urgenti ed emergenti ma non a rischio vita e cercare di intercettare la gran parte dei codici bianchi e verdi sulla rete territoriale di assistenza”.

Un tema, quello del personale, che l’assessore Donini lega all’altra “importane lezione che il Covid ci ha lasciato: la prevenzioni che sempre più dobbiamo legare alla telemedicina come rete di supporto al cittadino al domicilio in stretta collaborazione tra specialista e medico di medicina generale”.

Ultimo aggiornamento

16-03-2023 17:03

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