La gestione dei materiali con amianto

L'amianto o asbesto in greco, è un minerale naturale a struttura fibrosa ignifugo e resistente al calore, fonoassorbente, resistente alle aggressioni chimiche e fisiche e facilmente filabile, di conseguenza.

Per molti anni è stato considerato un materiale estremamente versatile a basso costo, con estese e svariate applicazioni industriali ed edilizie:

  • come isolante termico nei cicli industriali con alte o con basse temperature,
  • per coibentare edifici, industriali e civili, in particolare per quelli ad uso pubblico,
  • nei mezzi di trasporto (freni, frizioni, guarnizioni, coibentazione di treni, navi e autobus,..),
  • per produrre manufatti di forme varie, tra cui le lastre di copertura in cemento-amianto,
  • filati e tessuti.

La pericolosità dell’amianto è dovuta alla sua capacità di rilasciare fibre estremamente fini che possono essere inalate dall’uomo.

In Italia dall’aprile 1994 la Legge 257/1992 è vietata la produzione, la commercializzazione, l’importazione e l’uso di amianto o di prodotti contenenti amianto.

Per la gestione dei materiali con amianto ancora presenti negli edifici e/o impianti industriali la normativa tecnica di riferimento è il DM 6/9/1994 che distingue i materiali compatti da quelli friabili, secondo le seguenti definizioni:

  • COMPATTI: duri, che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l’impiego di mezzi meccanici (per esempio il cemento-amianto).
    Possono rilasciare fibre in aria solo se vengono abrasi, segati, perforati, spazzolati oppure se deteriorati.
  • FRIABILI: che possono essere facilmente sbriciolati  o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale, possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa coesione interna.

L’amianto friabile è considerato più pericoloso dell’amianto compatto che per sua natura ha una scarsa capacità di rilascio di fibre.

La presenza di un materiale con amianto in un edificio non comporta un pericolo per la salute degli occupanti.
Se il materiale è in buone condizioni e non viene né manomesso né danneggiato è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto.

Per valutare la potenziale esposizione di fibre occorre considerare il tipo e le condizioni del materiale, i fattori che possono determinare un futuro danneggiamento o degrado, che influenzano la diffusione delle fibre e l’esposizione degli individui.

Il DM 6/9/1994 contiene le normative e le metodologie tecniche per:

  • l’identificazione dei materiali con amianto
  • il processo diagnostico per la valutazione del rischio e la scelta dei provvedimenti
  • il controllo e le procedure di custodia e manutenzione
  • le misure di sicurezza per gli interventi di bonifica
  • il campionamento e l'analisi delle fibre aerodisperse

La normativa non prevede l’obbligo di rimozione dei materiali con amianto. Se in un edificio viene rilevata la presenza di materiali con amianto è necessario che il proprietario dell’immobile e/o il responsabile dell’attività che vi si svolge metta in atto un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti. Tale programma prevede di mantenere in buone condizioni i materiali, prevenire il rilascio di fibre, intervenire correttamente se si verifica rilascio e verificarne periodicamente le condizioni.

Per maggiori informazioni sulla valutazione dello stato di conservazione delle lastre di coperture in cemento-amianto è possibile consultare il sito della Regione Emilia Romagna


A tutela della salute e sicurezza dei lavoratori è in vigore il D.Lgs.81/08 per le seguenti attività lavorative che possono ancora comportare esposizione ad amianto:

  • manutenzione
  • rimozione
  • smaltimento e trattamento rifiuti
  • bonifica aree

La ditta incaricata della bonifica dell’amianto deve essere iscritta a specifico Albo Nazionale e, trenta giorni prima dell’inizio dei lavori, deve presentare all’Ausl competente per territorio, un piano di lavoro che rispetti quanto indicato dall’articolo 256 del D.Lgs.81/08.

La normativa sul rischio da amianto pone la competenza in carico al Servizio sanitario nazionale e per la Regione Emilia Romagna ai dipartimenti di Sanità che effettuano attività di supporto tecnico, in particolare del sindaco quale massima autorità a tutela della salute pubblica, di informazione e Assistenza, e di vigilanza e controllo a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Il dipartimento di Sanità pubblica, nell’ambito dell’iniziativa che l’Azienda Usl di Piacenza ha realizzato in data 5 ottobre 2019 denominata “Futuro in salute” ha presentato vari documenti fotografici e informativi:

- Piano Amianto della Regione Emilia Romagna del 4.12.2017

- Principali tipologie dei materiali contenenti amianto - Repertorio fotografico

- Corretta gestione dei materiali con amianto - Indicazioni operative

- Riconoscere, conservare e bonicifare i materiali contente amianto - Schede tematiche

- Esposizione dei lavoratori durante la rimozione di comperture in cemento amianto - Uno studio condotto da Sanità pubblica

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito della Regione Emilia Romagna

Approfondimenti

Unita Organizzativa
Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro
Unità operativa complessa
Cartella Modulistica
Materiale Informativo - Amianto

Questa pagina ti è stata utile?