Radio Shock
Progetto di riabilitazione, inclusione sociale e contrasto allo stigma nel campo delle malattie mentali
Chi siamo
Ero una persona con disagio psichico, ora sono anche un redattore di Radio Shock
Radio Shock è un progetto terapeutico, di sensibilizzazione e contrasto allo stigma del dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche dell’Ausl di Piacenza. Il referente è Piero Verani, psicologo clinico e psicoterapeuta dei centri di Salute mentale e delle residenze terapeutiche estensive del dipartimento.
Attiva dal 2007 e sostenuta amichevolmente dall'associazione di promozione sociale Diurni e Notturni, Radio Shock rappresenta un’innovativa opportunità di risocializzazione, stimolazione cognitiva e sociale, empowerment e diffusione di una informazione corretta sulla salute mentale all’interno dei percorsi di recovery degli utenti dei servizi di cura. In tali percorsi avvengono processi di cambiamento attraverso cui l’individuo migliora il proprio benessere e si impegna a vivere al meglio delle proprie potenzialità (SAMHSA); le persone sono in recovery quando i sintomi della loro malattia non interferiscono con il loro funzionamento nella vita quotidiana (Liberman e Kopelowicz). Il progetto si pone l'obiettivo di contrastare gli stereotipi diffusi, nella società e perfino in ambiente sanitario, sui temi della salute mentale e che colpiscono le persone con un disturbo. La redazione di Radio Shock si ritrova il giovedì mattina dalle 9 alle 11 nella sala riunioni del centro di Salute mentale di Piacenza. Il gruppo discute sui progetti, gli eventi cui partecipare, elabora le domande e pianifica le interviste, autentica origine e forza della radio. Nel corso degli anni, Radio Shock si è infatti specializzata nelle interviste, fantasiose e irriverenti, oggi videoregistrate e pubblicate sul canale YouTube dell’Azienda Usl di Piacenza.
Le interviste di Radio Shock sono caratterizzate dalla regola delle “domande scomode”, quesiti pungenti che, con originalità e un certo grado di surrealismo, svelano le persone dietro i ruoli che rivestono nella società. Nel tempo, sempre più persone hanno condiviso la lotta di Radio Shock: attori, cantanti, politici, sportivi, industriali e giornalisti hanno partecipato attivamente e con grande entusiasmo nel rispondere alle domande dell’impertinente redazione.
Un altro originale format di Radio Shock sono le interviste impossibili, che diventano realtà grazie all’aiuto di chi presta volto e voce a grandi personaggi della storia (come Winston Churchill e Toro Seduto), personaggi letterari (Don Chisciotte), i santi o altro (come vini e miele).
Aspetti terapeutici
Quando si sta molto male, non si viene ascoltati, ma se qualcuno ti ascolta davvero, ti fa stare meglio
Essere ascoltati è terapeutico? Nell’esperienza con la sofferenza mentale, il tema dell’ascolto occupa uno spazio imprescindibile. Il gruppo terapeutico consente un ascolto reciproco dei partecipanti, permettendo la presenza attiva anche di chi resta in silenzio: la funzione riflessiva può germinare da un lavoro fondato sull’intersoggettività. La redazione offre un senso di appartenenza e la possibilità di costruire relazioni significative e reti di supporto reciproco; per qualcuno la Radio ha contribuito a uscire da una condizione di isolamento, apatia e bassa autostima. Radio Shock aggiunge, al ruolo del malato, anche quello di redattore: essere in un gruppo di lavoro che condivide un processo creativo e mantiene un impegno. Nel complesso cammino verso il recupero di un ruolo soddisfacente all’interno della società, far parte di un progetto condiviso consente di allenare le proprie capacità e competenze relazionali, e favorisce un senso di realizzazione personale in un clima caratterizzato da complicità, leggerezza e assenza di giudizio. Nella redazione le dinamiche cambiano radicalmente: nelle interviste è possibile rintracciare sia elementi intimi che appartengono a chi fa le domande, sia elementi oggettivi, lontani dal vissuto personale e scaturiti dall'osservazione della realtà; inoltre, spesso sono i redattori a prendere iniziative o a stabilire contatti con personaggi celebri da intervistare.
La stella polare, o comunque una componente fondamentale, è quella dell'umorismo che permea la preparazione e la realizzazione delle interviste. Del resto, l'umorismo è un meccanismo di difesa tra i più evoluti, concetto già teorizzato da Sigmund Freud (nel 1905 scrisse “Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio”) e poi ripreso e sviluppato da molti altri, per esempio Anna Freud, Melanie Klein, George Eman Vaillant, Otto Kernberg, Nancy McWilliams e Vittorio Lingiardi; in generale, i meccanismi di difesa maturi proteggono dall'angoscia, contribuiscono a mantenere l'autostima e favoriscono l'adattamento all'ambiente che ci circonda, mentre quelli primitivi indicano minor fessibilità e capacità di adattamento, maggior sensibilità ai fattori stressanti e una distorsione della realtà. Il coté terapeutico del lavoro in Radio Shock ha permesso a molte persone il recupero di abilità impedite dalle condizioni psicopatologiche e, come afferma Paola Carozza, di un ruolo valido e soddisfacente all’interno della società.
Le origini
Radio Shock è un progetto pilota nato nel lontano 2007 come laboratorio riabilitativo, sulla scia di altre esperienze quali Radio 180 di Mantova. Dopo neppure qualche mese dall’avvio inizia a trasmettere interessanti interviste a noti personaggi piacentini, grazie all’aiuto della stazione radio cittadina. In poco tempo, la lotta contro il pregiudizio si concretizza in progetti di sensibilizzazione rivolti alla comunità e alle scuole, e le collaborazioni aumentano. La redazione incontra personalità di spicco come il regista Gianni Amelio, l'attrice Stefania Sandrelli, il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo, la politica Paola De Micheli e il calciatore Del Piero, le cui interviste possono oggi essere lette tra le pagine di “Le 50 interviste più pazze del mondo” e “Per me va bene il pareggio”. Nel 2015 la redazione trova la sua massima diffusione grazie a Daria Bignardi e la sua trasmissione “Le invasioni barbariche”, che ospita i redattori in diretta su La 7 per buona parte della stagione. Radio Shock viene seguita da Editoriale Libertà che periodicamente racconta l'attività della redazione della salute mentale di Piacenza.
Ancora oggi, la redazione è al lavoro, instancabile. Vladimir Luxuria, Alessandro Preziosi, Kasia Smutniak, Filippo Galli e Sabina Guzzanti sono solo alcuni nomi di coloro che hanno recentemente risposto alle domande di Radio Shock. L’obiettivo è sempre quello:
trasmettere una visione alternativa della sofferenza mentale con quell’approccio ricco di fantasia, umorismo e curiosità che la caratterizza