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“Buonasera stavo facendo una passeggiata lungo il Po, c’è stato un incidente: ci sono tante macchine coinvolte, le persone sono ancora dento, sono ferite, c’è fumo. Un’auto è caduta nel vallo del fiume, è ribaltata e credo che a bordo ci siano dei bambini: li sento piangere”.

Pochi secondi e la macchina dei soccorsi è al lavoro: sul posto arriva il personale medico e infermieristico, i vigili del fuoco, la polizia municipale. L’obiettivo è salvare i feriti e mettere in sicurezza il luogo. La tensione è alta. Ma si tratta di un’esercitazione.

Per una notte via dei Pontieri si è trasformata in una location d’eccezione per ospitare la maxi esercitazione progettata e coordinata dal sistema Emergenza territoriale 118 dell’Ausl di Piacenza e dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco con il coinvolgimento della Prefettura di Piacenza.

La simulazione è frutto di un lavoro organizzativo partito a luglio del corso Trauma aziendale che coinvolge infermieri, medici e autisti soccorritori coordinati da Enrica Rossi, direttore Emergenza territoriale 118; Stefano Nani, dirigente Professioni sanitarie Area Emergenza territoriale 118, Alessandro Gandolfi, coordinatore Emergenza territoriale 118 e Paola Pellizzeni, coordinatore del Pronto Soccorso di Castel San Giovanni. L’esercitazione ha riprodotto un incidente con quattro mezzi coinvolti di cui uno elettrico (elemento di alta criticità che impone ai professionisti un approccio adeguato) e la presenza di una bombola di gas naturale liquido in potenziale pericolo di esplosione.

I feriti sono stati interpretati da cinque figuranti (tra cui una bambina di 10 anni) e un manichino per simulare la presenza di un bimbo di 18 mesi incastrato tra le lamiere. I protagonisti sono stati truccati dagli operatori di Anpas e Croce Rossa Italiana coordinati da Cristina Soracca.

Sul posto sono intervenuti due mezzi Ausl (Advance Life Support) medicalizzati di cui un elisoccorso, due mezzi Ausl infermieristici e quattro mezzi Bsl (Basic Life Support) di Anpas e Croce Rossa Italiana.

Dodici i professionisti all’opera (due medici, sei infermieri e quattro autisti) a cui si è affiancato il personale di Protezione Civile, Polizia Municipale e Vigili del Fuoco che ha curato la parte scenografica della simulazione e messo in campo il gruppo Saf (Speleo Alpino Fluviale) per il recupero dei feriti precipitati lungo l’argine del fiume. Complessivamente, sono state oltre un centinaio le persone impegnate nell’iniziativa.

A dare l’allarme due cittadini d’eccezione: il direttore generale dell’Ausl di Piacenza Paola Bardasi e il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi.

“Un’esperienza molto significativa e che ci inorgoglisce – evidenzia la dottoressa Bardasi - per la quale la nostra Azienda ha mobilitato diversi mezzi di soccorso e una quarantina tra istruttori, medici, infermieri e autisti. In questa circostanza ho visto all’opera il meglio di ciò che può esprimere la collaborazione fra operatori della sanità, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Polizia locale. Uno sforzo collettivo importante, finalizzato a migliorare prestazioni già eccellenti. Queste sono esercitazioni vere, addirittura toccanti, in cui si misura da vicino il valore di un lavoro e di una passione”.

La gestione dell’emergenza simulata sarà oggetto di un approfondito debrifing con tutto il personale che ha partecipato per analizzare accuratamente il metodo di lavoro nonché l’approccio e la gestione dei pazienti traumatizzati.

Ultimo aggiornamento

16-11-2022 12:11

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