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Sabato 21 ottobre sarà presentato, all’interno del MÁT, Settimana della Salute Mentale 2023, a Modena, il video intitolato “Il gioco del TSO” di Marco Martinelli, psicologo e psicoterapeuta dell’Azienda Usl di Piacenza, ispirato da un disegno di Luca Gentile. Un evento che si collocherà nel cuore della giornata d’apertura della rassegna (la parata inaugurale partirà da piazza Matteotti alle 15 e terminerà a La Tenda di viale Monte Kosica). Il video, realizzato dall’associazione MenteViva, vede il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Azienda Usl di Piacenza e Comune di Borgonovo.

“Un video forte e positivo”, osserva Massimo Rossetti, direttore dipartimento Salute mentale e dipendenze patologiche. “Si tratta di un dialogo tra il paziente e il suo terapista, il dottor Martinelli. Un viaggio nell’anima attraverso, appunto, “Il gioco del TSO”, un misto fra il gioco dell’oca e il Monopoli. Ci sono momenti emotivamente toccanti, all’interno di questo viaggio dantesco che parte con il TSO e termina con la dimissione del paziente, che “esce a rivedere le stelle”. In mezzo ci sono i suoi patimenti, i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi conflitti. Un mondo”.

Non è da escludere che in futuro si provi a realizzare la versione da tavolo del “Gioco del TSO”.

MenteViva, organizzazione di volontariato di Borgonovo, dal 2022 è animata dal desiderio di dare voce a chi voce non ha, i cosiddetti fragili. In un anno di attività l’Associazione ha avviato collaborazioni con altre associazioni del territorio e con la Casa della Salute del Distretto di Ponente in un lavoro di coprogettazione della Casa di Comunità. Ha attivato percorsi esperienziali nell’ambito della salute mentale e attività di laboratorio creativo nell’ambito della disabilità radunando attorno a sé tante persone che hanno a cuore i temi del “prendersi cura”.

Elena Uber, coordinatrice della commissione Welfare della Fondazione di Piacenza e Vigevano, a proposito del video ha affermato: “Le storie cliniche e personali legate alla malattia mentale sono quasi sempre costrette nello spazio muto del tabù e dello stigma, che aggravano gli effetti delle patologie e accrescono il dolore dei pazienti e dei loro famigliari. Sono perciò particolarmente preziose iniziative come questa, che ci mostrano non solo che queste storie possano e debbano essere raccontate senza paura, ma anche che è possibile condividere la sofferenza di chi le sta attraversando e persino riconoscerci in esse. Perché, parafrasando Franco Basaglia, visto da vicino nessuno (ma proprio nessuno di noi) è "normale". Ancor più significativo, nel caso di questo video, è che l'innesco narrativo della storia raccontata sia il frutto dell'attività creativa e insieme terapeutica del protagonista della vicenda”.

Trama e produzione

Il video-racconto è una storia intensa che trascende i protagonisti e chiama lo spettatore ad una introspezione sul senso (e non senso) del dolore dell’anima. Gli abissi della malattia mentale, se vengono percorsi in due, diventano meno orrendi e si aprono alla speranza. La storia è un gioco, e come nei giochi si alternano momenti drammatici e attimi di ironia. I due protagonisti, Luca e il Dottore, come novelli Dante e Virgilio si alternano in un dialogo serrato trascinati nel vortice del gioco: lo sfondo narrativo è il terzo Canto dell’Inferno. La Voce è personaggio senza volto che rappresenta il caso, la necessità esterna che condiziona la vita dei personaggi.

Il video è stato registrato al cinema-teatro Capitol di Borgonovo.

Ultimo aggiornamento

20-10-2023 10:10

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