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Quattrocento esami eseguiti in tre mesi. Sono i numeri che Piacenza può vantare sull’impiego dal tomografo PET/CT entrato in attività il 28 novembre scorso.
“Un obiettivo importante – sottolinea Massimiliano Casali direttore di Medicina Nucleare – e che mi riempie personalmente di orgoglio”.
Prima dell’introduzione di questa tecnologia nel nostro presidio ospedaliero erano circa 1200 i piacentini che ogni anno eseguivano tali prestazioni fuori provincia. “Con due medici dedicati e il personale tecnico e infermieristico in formazione, è un obiettivo che non ci aspettavamo di raggiungere in così poco tempo”.
Si tratta tuttavia di un traguardo che non solo sarà presto superato, vengono infatti eseguite in media 7 o 8 indagini al giorno dal lunedì al venerdì, ma che verrà ulteriormente implementato grazie alla possibilità, presto fornita ai medici di medicina generale e ai pediatri, di fare richiesta per i propri assistiti attraverso un canale diretto con il reparto.
“A questo, ma anche per far fronte all’incremento delle richieste che ci aspettiamo, si aggiungono l’imminente conclusione del percorso di formazione di un team di cinque tecnici, un infermiere e un medico, e l’arrivo di un altro professionista medico da metà aprile. Questo ci permetterà di aumentare ulteriormente la disponibilità di accesso a tali prestazioni e di mantenere tempi di esecuzione e refertazione rapidi”.
Proprio la “questione tempo” è uno dei punti di orgoglio del professionista, poiché “le richieste di prestazioni PET/CT da parte dei professionisti vengono valutate quotidianamente e, nel giro di 24 ore, calendarizzate in base a criteri di appropriatezza e di urgenza. Attualmente, e con questo volume di richieste, riusciamo a garantire la refertazione dell’indagine in un tempo medio di 48 ore. In questo modo e con questa tecnologia possiamo consentire al clinico richiedente, in particolare per i pazienti oncologici, di poter fare diagnosi in maniera più precisa e tempestiva, di iniziare più precocemente una terapia, di monitorarne l’efficacia e di valutare anche la risposta finale al trattamento”.
L’obiettivo a breve termine del direttore Casali è quello, non solo di soddisfare la richiesta interna alla nostra provincia, ma di diventare un polo attrattivo anche per la mobilità attiva di utenti in altre realtà non trovano la medesima tecnologia o tempi di esecuzione più lunghi.
“Il modello di PET digitale attivo a Piacenza – ricorda il professionista – è uno tra i più recenti e il primo a livello europeo installato su mezzo mobile. È uno strumento fondamentale, in particolare in campo oncologico, per l’elevata qualità di immagini fornite e la possibilità di condividere nel sistema aziendale gli studi PET/CT, favorendo il lavoro dei gruppi multidisciplinari e il confronto quotidiano tra gli specialisti richiedenti ed il team di Medicina Nucleare”.
“Rispetto a uno strumento analogico - continua Casali – il sistema digitale permette, grazie alla sua superiore sensibilità e alla migliore qualità delle immagini ottenute, di rilevare in modo accurato anche lesioni di piccole dimensioni. La dose di radiofarmaco somministrata al paziente, inoltre, è più bassa, con conseguente minore esposizione alle radiazioni anche per il personale sanitario, nonché tempi di scansione più brevi, con riduzione della durata dell’esame”.
Attualmente il mezzo è collocato di fronte all’ospedale di Piacenza e gli esami sono gestiti dall’equipe di Medicina Nucleare, in stretto raccordo con le altre attività del reparto.
Ai medici di famiglia e ai pediatri, in questi giorni, è arrivata la comunicazione da parte dell’Azienda di Piacenza circa le procedure per la prenotazione dell’esame PET/TC tomografia a emissione di positroni: oltre alla richiesta con ricetta, il professionista dovrà compilare la modulistica di accompagnamento per l’esame specifico scaricabile nella sezione modulistica della Medicina nucleare sul sito aziendale. Il paziente poi dovrà consegnare la documentazione in reparto o inviandola alla email medicinanucleare@ausl.pc.it
Il reparto valuterà la documentazione e contatterà il paziente per fissare l’appuntamento.
“Si tratta di uno strumento ulteriore che siamo orgogliosi di offrire ai cittadini” conclude il dottor Casali.