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Le chiamano smart drugs. Sono composti di origine naturale o sintetica che contengono principi attivi con presunte proprietà psicoattive. Spesso non sono sostante proibite, ma un utilizzo non consono e l’assunzione scorretta, soprattutto in associazione con alcol o altre sostanze stupefacenti, può provocare importanti conseguenze sia psichiatriche sia fisiche con danni cardiaci, renali e respiratori.

Piacenza ha portato la sua esperienza in questo delicato campo al 21° Congresso nazionale Sitox (Società Italiana di Tossicologia) di Bologna con una comunicazione orale e scritta presentata da Antonio Agosti, medico di Emergenza e urgenza dell’ospedale di Piacenza.

Il documento dal titolo "Occhio non vede... cuore non duole? Danno miocardico acuto da Visumidriatic e Fenilefrina", è stato realizzato in collaborazione con i colleghi Erika Poggiali, Elena Demichele e Andrea Vercelli e gli infermieri Mara Mirela Vancea, Francesco Mariani e Giovanna Arena del Pronto Soccorso e Medicina d'Urgenza. Si tratta di un case report che ripercorre un’intossicazione acuta provocata dall’utilizzo improprio di un prodotto farmaceutico da banco autosomministrato che ha causato una sindrome coronarica acuta.

Il caso è stato segnalato al Sistema nazionale di allerta precoce del dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Le nuove droghe presenti sul mercato sono moltissime e cambiano rapidamente – sottolinea il dottor Agosti – Sono facilmente reperibili e e questo espone, in particolare le giovani generazioni che ne fanno largo uso, a rischi di intossicazioni più o meno gravi, che possono portare anche alla morte e, in ogni caso, a problemi cognitivi etico-comportamentali, fino a problemi neurologici. Alzare la guardia su queste sostanze e informare sulla pericolosità di queste sostante è fondamentale”.

Ultimo aggiornamento

31-10-2024 14:10

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