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Francesco Giangregorio, direttore della Medicina interna dell’ospedale di Castel San Giovanni, presenterà al Congresso nazionale di ecografia tre lavori di ricerca che hanno coinvolto i professionisti del dipartimento delle Medicine dell’Azienda Usl di Piacenza, diretto da Lucio Luchetti.
L’appuntamento, in programma a Roma dal 16 al 18 novembre 2025, è l’evento biennale di riferimento per la comunità scientifica italiana nel campo della diagnostica per immagini.
Tutti e tre gli studi piacentini sono stati selezionati come comunicazioni orali, riconoscimento riservato ai contributi di maggiore rilievo scientifico. Un risultato che valorizza la qualità della ricerca clinica e la capacità del Dipartimento di fare rete tra i diversi reparti, trasformando la pratica quotidiana in innovazione.
Le ricerche portano la firma, oltre che di Giangregorio, di Davide Imberti, direttore della Medicina Interna di Piacenza, di Luca Zanlari, direttore della Medicina Interna della Val d’Arda, di Antonio Manucra, direttore Medicina e lungodegenza ospedale di montagna e processi di integrazione territoriale a valenza provinciale, e di Lucio Luchetti, già citato come direttore del Dipartimento delle Medicine.
«La ricerca scientifica è un lavoro di squadra – sottolinea Giangregorio –. Collaborare tra professionisti e reparti diversi ci permette di crescere e di offrire ai pazienti cure sempre più efficaci e personalizzate».
Il filo conduttore dei tre studi è l’impiego dell’ecografia al letto del malato, con particolare attenzione agli ecografi palmari, strumenti leggeri e maneggevoli che consentono diagnosi rapide e non invasive direttamente accanto al paziente.
Il primo studio, condotto su oltre duemila pazienti in quattro anni, ha confrontato l’ecografia delle anse intestinali con quella addominale nella diagnosi dei dolori addominali. I risultati mostrano che l’eco intestinale identifica la causa del dolore nel 42% dei casi, contro il 21% dell’eco tradizionale, individuando con maggiore precisione condizioni come ristagni fecali o diverticoli.
Il secondo lavoro riguarda l’impiego dell’ecografo palmare nella diagnosi di polmonite, soprattutto nei pazienti anziani. Rispetto alla lastra toracica, che riconosceva la patologia nel 54% dei casi, l’ecografia al letto del paziente ha raggiunto una precisione diagnostica del 93%, su un campione di 570 persone, in linea con la TAC.
Il terzo studio esplora le potenzialità dell’ecografia con mezzo di contrasto portatile, che consente di effettuare l’esame direttamente al letto del malato, evitando spostamenti complessi per pazienti fragili. Su 250 casi analizzati, la metodica ha permesso di osservare con maggiore dettaglio la microvascolarizzazione dei tessuti, fornendo informazioni aggiuntive rispetto all’ecografia tradizionale e contribuendo a diagnosi più mirate.
Tre lavori diversi, ma un unico obiettivo: rendere la diagnostica sempre più vicina alla persona, grazie all’impegno congiunto dei professionisti del Dipartimento delle Medicine dell’Ausl di Piacenza, che trasformano la collaborazione quotidiana in conoscenza scientifica e progresso per i pazienti.
