Contenuto
È stato consegnato il cantiere per i lavori della nuova della Casa della comunità di San Nicolò affidato con procedura di gara aperta. Ad aggiudicarsi l’appalto integrato è stata la ditta bolognese Cea, cooperativa edile dell’Appennino, consorziata di Conscoop, con cui l’Ausl ha siglato un contratto che prevede la fine dei lavori entro il 31 dicembre 2025 nel pieno rispetto dei tempi finali di consegna dell’opera. Anche l’attivazione della struttura, prevista per il 31 marzo 2026, sarà in linea con le linee del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
La nuova Casa della comunità sorgerà in via Alicata e consentirà un notevole potenziamento dei servizi offerti dall’attuale struttura, snodandosi su una superficie di 1300 metri quadrati quindi pressoché raddoppiata rispetto all’esistente (650 metri quadrati).
La Casa della comunità di Rottofreno si propone di diventare il vero e proprio riferimento della Val Luretta e bassa Val Trebbia (quindi per i comuni di Agazzano, Piozzano, Gazzola, Gragnano, Rottofreno e Calendasco) rivolgendosi a un bacino di popolazione di circa 28.000 abitanti. La progettazione si è quindi incentrata sulla realizzazione di struttura ad alta specializzazione in cui equipe integrate e multiprofessionali offriranno risposte appropriate ai bisogni sociosanitari del territorio.
“La Casa della comunità – spiega il direttore del distretto di Ponente Giuseppe Magistrali - garantirà le funzioni di gestione di Cure primarie, che comprenderanno anche la Medicina di gruppo, delle patologie croniche e della non-autosufficienza, con una serie di ambulatori specialistici, il consultorio per le demenze e i disturbi cognitivi e l’assistenza integrata domiciliare (ADI).
Presenti, inoltre, il Consultorio familiare, la Pediatria di comunità, la Neuropsichiatria infantile e il Servizio sociale a sostegno di minori e famiglie, oltre al polo vaccinale. Per dare supporto alla fragilità adulta, sono stati pensati appositi servizi di salute mentale e di contrasto alle povertà.
Importanti novità riguarderanno infine l’accoglienza, l’orientamento e il coinvolgimento della comunità locale. In vista della nuova realizzazione si prevede un percorso partecipativo e di co-progettazione con le Amministrazioni locali, le scuole e l’intera comunità, analogo a quello in già in atto a Borgonovo, inserito nel nuovo percorso regionale CasaCommunity lab”.
Il quadro economico prevede un costo complessivo dell’intervento di 3.893.835,00 euro. Un investimento importante che mira a creare a San Nicolò una struttura all’avanguardia, con servizi complessi ad alta integrazione socio-sanitaria.
“Su questi principi – ha aggiunto Luigi Gruppi, direttore Nuove costruzioni e patrimonio immobiliare - si sono elaborate le scelte progettuali che si sono concentrate su sostenibilità ambientale ed efficienza energetica: sarà un edificio green con una domanda di energia primaria globale non rinnovabile inferiore a quella risultante dai requisiti NZEB (nearly zero-energy building, ovvero gli edifici il cui bilancio tra l’energia prodotta e quella consumata è pari o vicino a zero).
La progettazione è tesa a garantire livelli ottimali di comfort interno negli ambienti, in funzione delle destinazioni d’uso, della tipologia di utenza, dei tempi e modi di utilizzo.
“È un’opera strategica e fondamentale per la nostra comunità – evidenzia il sindaco di Rottofreno Paola Galvani - attraverso un’importante accordo con la Parrocchia di San Nicolò, abbiamo acquisito l’area e poi come Comune l’abbiamo concessa in diritto di superficie per la realizzazione della nuova Casa della Comunità, che vedremo anche trasformare in CAU. Oltre alla costruzione di una bella struttura vogliamo che sia ricca di servizi per i nostri cittadini, faremo incontri pubblici e coinvolgeremo la cittadinanza in un importante percorso partecipato che, insieme alla Commissione Sanità appena istituita, potrà dare stimoli e suggerimenti all’Azienda Usl, perché sia tutto al massimo della funzionalità e delle esigenze del territorio”.
Alla consegna del cantiere erano presenti, oltre a sindaco e assessori, anche alcuni consiglieri comunali e Raffaele Veneziani, già primo cittadino di Rottofreno, che aveva iniziato le interlocuzioni con la Parrocchia per trovare l’area.