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I giovani possono essere protagonisti dei sani stili di vita e sviluppare una efficace comunicazione della prevenzione e promozione della salute rispetto ai propri coetanei? A Piacenza tutto questo è già realtà, come è stato raccontato questa mattina nel corso di un convegno promosso dall’Azienda in collaborazione con la Fondazione e l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna.
Nella cornice dell’auditorium di Confindustria, una decina di peer hanno raccontato le proprie esperienze di ambassador, all’interno delle proprie scuole e della Casa della Comunità di Borgonovo.
Il seminario, dedicato al tema delle Comunità che promuovono salute, ha puntato l’attenzione su una nuova narrazione, mettendo a confronto giornalisti, professionisti sanitari, cittadini e associazioni.
Dopo i saluti istituzionali del direttore Paola Bardasi, del sindaco Katia Tarasconi e del consigliere regionale dell’Ordine dei giornalisti Giorgio Lambri, è toccato a Silvia Barbieri raccontare il tangibile e costante sforzo degli Uffici stampa delle Aziende sanitarie della Regione, che ogni giorno cercano di mediare e mettere in relazione i cittadini, le redazioni e i professionisti della salute. Patrizia Caiffa ha poi condiviso l'esperienza di B-HOP magazine, che ha fatto delle belle ed emozionanti notizie la propria bandiera, mettendo in evidenza come le storie vere, positive ed emozionanti hanno un impatto positivo sulla nostra salute mentale e fisica.
La tavola rotonda, cuore della mattina, ha dato voce ai ragazzi stessi e alle scuole che hanno creduto, investito e contribuito ai progetti.
A Borgonovo, dove da tre anni è in corso il progetto Community Lab, gli studenti dell’istituto Volta hanno lavorato insieme ai cittadini, alle associazioni e al personale per far sì che la Casa della Salute diventasse a tutti gli effetti una Casa della Comunità. Dopo una fase di proposte, è in corso la realizzazione delle idee attraverso un bando di coprogettazione. I ragazzi sono, a tutti gli effetti, soci costruttori della Casa della Comunità. Lo ha raccontato il direttore del distretto di Ponente Giuseppe Magistrali, insieme a Simone Pisano.
L’attività di peer education nelle scuole piacentine racconta un’esperienza straordinaria, non solo in termini di numeri: lo scorso anno sono stati formati 118 ragazzi di sei istituti superiori che, a loro volta, hanno incontrato 1400 coetanei, diventando a tutti gli effetti ambassador dei sani stili di vita. Il progetto è stato presentato da Giorgio Chiaranda direttore Medicina sport e Promozione della salute, mentre Davide Periti, Giada Eventi e Massimo Fariselli (liceo Gioia) insieme a Giada Marotta, Lucrezia Lacerti e Giulia Andreoli (liceo Colombini) hanno portato la loro efficace ed emozionata testimonianza, alle insegnanti Angela Portesi e Francesca Argenziano.
Non da ultimo, a Piacenza, da 4 anni, unico esempio in Emilia-Romagna, è attiva una chat settimanale di ascolto gestita da giovani per i giovani, sotto la supervisione qualificata di due psicologhe. Il progetto, denominato Youngle, è stato poi allargato ad altre tre province della Regione, con un focus particolare sulla comunicazione tra pari attraverso i social media e gli strumenti digitali. Nella nostra provincia, il gruppo dei peer, che ha visto coinvolte diverse scuole, gestisce anche un profilo Instagram realizzato dagli studenti sui temi di interesse per gli adolescenti. Ne ha parlato Marco Battini del Servizio assistenza territoriale Area Salute mentale e dipendenze patologiche della Regione Emilia-Romagna, insieme a Giulio Fontanella, del polo Volta di Castel San Giovanni.
I lavori della mattina hanno poi lasciato spazio alla lezione magistrale di Edoardo Rosati, giornalista, scrittore e coordinatore per la Regione Lombardia dell’Unione Nazionale Medico-Scientifica di Informazione, che ha messo a confronto media, professionisti sanitari e cittadini per sondare la possibilità di costruire salute insieme e la necessità, sempre più attuale, di un nuovo patto di corresponsabilità.
Il seminario è stato promosso dalla Comunicazione dell'Azienda Usl di Piacenza e ha visto impegnati i giornalisti Emiliano Raffo (moderatore) e Marcella Zanellato (per il messaggio di chiusura) nonchè la comunicatrice Federica Coppa, che ha guidato la tavola rotonda.