Contenuto
La tutela del paziente non è un adempimento formale, ma un valore condiviso che si costruisce ogni giorno attraverso metodo, comunicazione e responsabilità collettiva. È la prospettiva al centro dell’evento formativo “Checklist – la sicurezza non è un’opzione”, promosso dall’Azienda sanitaria e svoltosi nell'auditorium di Confindustria, a Piacenza.
Il pomeriggio ha riunito professionisti dell’emergenza-urgenza, dell’area critica e dei servizi ospedalieri e territoriali, in un confronto arricchito dalla partecipazione di esperti provenienti dal mondo dell’aviazione militare. Un dialogo inedito tra due realtà operative diverse, ma unite da un obiettivo comune: ridurre il rischio di errore e rendere più affidabili i processi.
In apertura hanno portato i loro saluti il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, il direttore generale Ausl Paola Bardasi e il presidente dell'Ordine dei Medici Augusto Pagani.
Il contributo dell’aviazione militare
Il Generale di divisione aerea Amedeo Magnani ha portato una testimonianza diretta sul modello operativo adottato nel volo militare, dove debriefing, gestione dell’errore, disciplina procedurale e apprendimento continuo rappresentano pilastri imprescindibili.
All’incontro era presente anche il Comandante del Distaccamento aeroportuale di Piacenza, tenente colonnello Salvatore Occini, che ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra e della condivisione delle informazioni come strumenti per prevenire criticità.
Checklist come linguaggio comune
«Applicare strumenti nati nell’aviazione al contesto sanitario – ha spiegato Ruggero Massimo Corso, direttore del Dipartimento di Emergenza-urgenza e Area critica – significa guardare al nostro lavoro con occhi nuovi. Quello che chiamiamo checklist non è una semplice lista di verifiche, ma un linguaggio comune che facilita il coordinamento e costruisce fiducia tra i professionisti che operano in contesti complessi.»
Durante la giornata sono stati approfonditi i principi alla base dell’utilizzo degli strumenti di controllo strutturato: dalla condivisione delle informazioni al ruolo della comunicazione nelle procedure critiche, fino all’importanza del team briefing e del debriefing come momenti di apprendimento continuo.
Un impegno aziendale sulla cultura della qualità
L’iniziativa rientra all’interno del percorso aziendale dedicato al risk management e alla promozione della qualità delle cure. L’obiettivo è rafforzare un approccio organizzativo che vada oltre l’adempimento, puntando sulla consapevolezza individuale e sulla responsabilità diffusa.
Tra le relatrici c'era infatti anche Teresa Palladino, responsabile Risk management.
«Rendere affidabili i processi – ha concluso Corso – significa innanzitutto prendersi cura delle persone: dei pazienti e dei colleghi. La precisione non è un vincolo, ma una forma di rispetto. E la cultura delle cure sicure nasce da qui: dalla volontà di non lasciare nulla al caso.»
