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A Piacenza la chirurgia “da svegli” è già una realtà. All’ospedale di Piacenza, grazie alla collaborazione tra anestesisti e chirurghi generali, sono già eseguiti interventi complessi al colon con una forma di anestesia che non addormenta completamente il paziente, ma lo mantiene vigile e collaborante. Un approccio innovativo che riduce i rischi, accorcia i tempi di recupero e permette in molti casi una dimissione precoce dall’intervento.

"Intervenire su pazienti svegli, in piena sicurezza e senza anestesia generale, significa offrire loro un percorso più leggero e un ritorno alla normalità molto più rapido, soprattutto quando si tratta di situazioni critiche. L’awake surgery significa adottare un approccio anestesiologico di elevata complessità e professionalità, con l’inevitabile necessità di elevata competenza chirurgica”, spiegano i direttori di Anestesia Ruggero Massimo Corso e il direttore di Chirurgia Filippo Banchini.

Questa tecnica è oggi al centro dell’attenzione anche a livello nazionale, dopo il primo caso italiano di prostatectomia robotica “da sveglio” eseguito nei giorni scorsi alle Molinette di Torino su un paziente sveglio, Piacenza è tra i primi centri in Italia ad averla introdotta nella pratica quotidiana, con ottimi risultati e piena sicurezza clinica.
L’équipe di Chirurgia ha infatti già applicato questo approccio in alcuni casi selezionati: questa esperienza sarà presentata ufficialmente durante il convegno “The Evolution of Colorectal Surgery”, in programma il 7 novembre nella Sala conferenze dell’Azienda Usl di Piacenza (via Anguissola 15). L’appuntamento, a cui parteciperanno esperti provenienti da centri di eccellenza italiani ed europei, vedrà la presenza di ospiti di rilievo internazionale.

Tra gli altri, il professor Yann Parc, della Sorbonne di Parigi, il presidente della ERAS Society Italian Chapter e il presidente delle Società italiana di chirurgia endoscopica e nuove tecnologie.

Tra i moderatori ci sono anche i direttori piacentini Corso (dipartimento di Emergenza, urgenza e area critica) e Gaetano Maria Cattaneo (dipartimento Chirurgia toracica, addominale e vascolare); Banchini è presidente dell'evento e responsabile scientifico. 

Patrocini previsti anche da organismi scientifici di primo piano come l’American College of Surgeons, la Società italiana di chirurgia endoscopica e nuove tecnologie e l’Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani.
Il convegno offrirà un confronto sulle tecniche più avanzate nella chirurgia del colon e del retto: dalla laparoscopia robot-assistita, all’uso della fluorescenza con il verde di indocianina per la valutazione vascolare, fino alle strategie per ridurre le complicanze post-operatorie. La segreteria scientifica è affidata ai chirurghi Andrea Romboli e Mario Giuffrida che proporranno anche due specifiche relazioni: il primo affronta il tema del trattamento chirurgico dei tumori che si sviluppano nella parte del colon situata vicino alla milza, una zona chiamata flessura splenica; il secondo presenta una tecnica avanzata per la rimozione dei tumori del colon destro, chiamata complete mesocolic excision (asportazione completa del mesocolon). Tra gli apporti piacentini anche quello di Tommaso Rossi, che illustra una tecnica innovativa per il trattamento dei tumori del colon: la chirurgia laparoscopica in paziente sveglio.
Al centro del dibattito anche i nuovi percorsi ERAS (Enhanced recovery after surgery), un metodo innovativo che permette ai pazienti di rimettersi in piedi prima grazie a interventi meno invasivi, un’anestesia personalizzata e una ripresa più veloce dopo l’operazione.

Ultimo aggiornamento

03-11-2025 10:00