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Se la salute è un bene comune, allora lo è anche l’impegno a tutelarla. Seguendo questo principio di comunità e condivisione continua il percorso di progettazione della Casa della Comunità della Valtidone: un viaggio tra i bisogni della cittadinanza, che ha dato vita a un progetto di salute scandito da priorità e azioni calibrate sui bisogni effettivi dei cittadini.
Ora si entra nel vivo con il Community Lab 2023 e per farlo si ricomincia dalla condivisione. Giovedì 20 aprile dalle 14,30 alle 17,30 l’auditorium della Rocca di Borgonovo ospiterà l’incontro pubblico per la condivisione delle azioni che si avvieranno nei prossimi mesi. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza perché ogni singolo cittadino è parte attiva della comunità.
“L’edizione 2022 del Community Lab per Casa della comunità della Valtidone – sottolinea Giuseppe Magistrali, direttore del distretto di Ponente – nasceva da una volontà ben precisa: creare una rete di servizi per rispondere alle esigenze emergenti della comunità. Il percorso di ascolto e collaborazione con il territorio ha coinvolto amministratori, operatori, responsabili delle associazioni di volontariato del territorio, della scuola, della cooperazione sociale, del sindacato, ma anche e direttamente i cittadini di ogni età a cominciare dagli adolescenti come gli studenti del Polo Volta di Castel San Giovanni-Borgonovo. Altrettanta importanza hanno avuto i Comitati Consultivi misti Al centro del progetto che abbiamo portato avanti c’è sempre stata la volontà di promuovere un protagonismo attivo di volontari e cittadinanza all’interno delle Case di Comunità. Il volontariato sanitario e sociale inteso come partner evoluto e risorsa strategica in questo processo. Il percorso di confronto dei gruppi di lavoro del progetto si è snodato su quattro macro gruppi di lavoro e progettazioni: accoglienza e orientamento (campagna informativa capillare sui servizi offerti); progettazione degli spazi e dei servizi innovativi (la suggestione del Parco della salute); i ragazzi e le ragazze promotori di salute; il sostegno ai caregiver per rafforzare la rete di aiuto alla cura delle fragilità. Oggi siamo pronti per entrare nella fattività, ma per farlo vogliamo, ancora una volta, coinvolgere i diretti protagonisti: i cittadini”.