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Il 2 maggio 2025 parte la riforma dei ticket sui farmaci di fascia A, introdotta dalla Regione Emilia-Romagna per continuare a garantire la sostenibilità e la qualità del servizio sanitario regionale, pubblico e universalistico.
Cosa cambia?
A partire da venerdì 2 maggio le cittadine e i cittadini dell’Emilia-Romagna sono chiamati a compartecipare alla spesa sanitaria.
Sui farmaci di fascia A (ricetta rossa) è chiesto un contributo pari a euro 2.20 a confezione di medicinale, fino ad un massimo di euro 4 euro a ricetta.
Chi non dovrà pagare?
Restano esclusi dal pagamento del ticket solo per i farmaci correlati alla patologia:
a) persone con patologia cronica e invalidante o per malattia rara come individuate dal DPCM 12 gennaio 2017
b) cittadine e cittadini sottoposti a terapia del dolore cronico e infortunati sul lavoro
Sulla ricetta il medico prescrittore deve evidenziare la patologia che dà diritto all’esenzione.
Sono esclusi anche:
c) invalidi civili, di guerra, del lavoro, per servizio;
d) ciechi e sordomuti
e) danneggiati da vaccinazione obbligatoria, trasfusioni, somministrazione di emoderivati
f) vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e familiari
g) con meno di 6 anni o più di 65 anni con il codice di esenzione E01
h) disoccupati – e loro familiari a carico – con il codice di esenzione E02
i) titolari di assegno sociale – e loro familiari a carico con il codice di esenzione E03
j) titolari di pensione al minimo, con più di 60 anni – e loro familiari a carico – con il codice di esenzione E04
k) stranieri già in possesso di esenzione ticket
l) detenuti o internati.
Resta a carico del cittadino l’eventuale differenza di costo tra il farmaco di marca e quello del corrispondente farmaco generico, anche per chi è titolare di esenzione dal ticket. Il farmacista è tenuto a proporre all’assistito un farmaco equivalente (generico) a carico del Servizio sanitario ma se il cittadino sceglie comunque il farmaco di marca dovrà pagare la differenza di prezzo, come stabilito dalla L. 405/2001.
Solo gli invalidi di guerra e le vittime del terrorismo non sono tenuti al pagamento di tale differenza di costo tra il farmaco di marca e il farmaco generico. "Introdurre il pagamento del ticket - spiega l'assessore regionale Massimo Fabi - costituisce una decisione obbligata a fronte dei tagli del Governo e dell’aumento della spesa conseguente all’introduzione di farmaci e terapie altamente innovativi, che consentono di curare meglio tante patologie ma che sono al contempo molto dispendiosi. Solo così possiamo salvaguardare e rafforzare la qualità dei servizi e delle cure, continuando a tutelare le fasce più deboli e bisognose".