Salta al contenuto

“In questo momento vivo un misto di imbarazzo ed emozione. Intanto perché sono tornata, dopo tanti anni, nel liceo che mi ha visto crescere e mi ha aiutato a sviluppare il mio talento. Determinazione, passione ed energia: concordo, sono tre ingredienti fondamentali. E poi sono doppiamente felice perché credo di essere riuscita a trasmettere tutto questo alla mia famiglia, ai miei figli. Questo premio, però, è anche per la città di Piacenza, che si è lasciata coinvolgere con entusiasmo nel Progetto Vita”. Un Progetto che peraltro, quest’anno, tocca i 25 anni di vita.

Con queste parole Daniela Aschieri, direttore del reparto di Cardiologia e Utic dell’Ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza e presidente di Progetto Vita, ha ricevuto oggi, venerdì 12 maggio, l’annuale riconoscimento di “Respighiano dell’anno”, premio – istituito nel 2008 (nel 2021 l’Azienda Usl di Piacenza era stata già protagonista con il tributo collettivo ai “medici delle Usca”) – conferito a un ex studente o studentessa del liceo scientifico “Respighi” che si sta distinguendo nella sua professione. Quattro i “Respighiani doc”, premiati negli scorsi anni, che hanno consegnato il riconoscimento a Daniela Aschieri: Paolo Egalini, Beppe Parenti, Stefano Pastori e Aura Reggiani. Questa la motivazione: “Per aver onorato il suo liceo trasferendo in una brillante carriera professionale la passione che l’ha spinta a promuovere e sostenere il Progetto Vita, efficace strumento di prevenzione sanitaria che ha fatto della città di Piacenza un esempio ovunque riconosciuto”.

Ippolito Negri, presidente dell’associazione “Amici del Liceo Respighi”, ha inquadrato la scelta di Aschieri nello specifico contesto del “Respighi”: “Dono, impegno, responsabilità, passione. Questo, negli anni, ha guidato la dottoressa Aschieri, prima come studente e poi come medico. Il talento è un dovere, bisogna farlo fruttare attraverso il sacrificio. Però è la passione la molla di tutto. Non c’è mai stato un “Respighiano dell’anno” che non abbia dimostrato, con la sua storia, passione e senso del dovere. Anche in Giorgio Armani, da pochi giorni insignito di una laurea honoris causa, c’è un pezzo del “Respighi”, visto che ha frequentato da noi il primo anno di liceo. Anche per lui, come per Aschieri, passione e sacrificio”.

Gli attestati di stima alla cardiologa dell’Ospedale di Piacenza sono arrivati da tutte le direzioni. Elisabetta Ghiretti, dirigente scolastico del liceo di piazzale Genova: “Il “Respighiano dell’anno” è l’emblema dei respighiani nel mondo. La dottoressa Aschieri rappresenta quindi sé stessa ma anche tutti noi. Da dirigente scolastico sono contenta di premiare una donna perché il liceo Scientifico, ancora oggi, è l’istituto, a livello nazionale, che vede una netta maggioranza di iscritti maschi, come se la strada scientifica non fosse adatta alle donne. Non è vero, ci tengo a dirlo”.

Adriana Fantini, assessore alla Pianificazione per lo sviluppo urbano sostenibile e senza barriere, ha ribadito il ruolo di Piacenza in questo frangente: “Aschieri è premiata per la sua grande professionalità, certo, ma anche perché si occupa della città, della comunità”. Un concetto ulteriormente sottolineato da Patrizia Calza, vicepresidente Provincia di Piacenza: “Credo che il messaggio più importante riguarda tutti noi, la comunità. Dobbiamo essere orgogliosi di un progetto simile. È un esempio”.

Qualche cenno sul Progetto Vita

L‘arresto cardiaco rappresenta un’epidemia silenziosa, la principale causa di morte nei paesi occidentali. Ogni minuto che passa dal momento dell’arresto cardiaco scendono del 10% le probabilità di sopravvivere: dopo 5 minuti le probabilità saranno del 50% e dopo 10 minuti 0%. La sopravvivenza da arresto cardiaco è ancora oggi inferiore al 10%, laddove non esistono sistemi di defibrillazione precoce.

Il Progetto Vita, nato a Piacenza nel 1998, il primo a livello europeo con un obiettivo simile, è quello di ridurre la mortalità da arresto cardiaco promuovendo la cultura della defibrillazione precoce mediante l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e l’integrazione di questo sistema con il 118.

I DAE sono strumenti che tutti possono usare, senza competenze specifiche in materia sanitaria, in quanto eseguono automaticamente la diagnosi ed erogano la scarica elettrica solo in caso di effettivo bisogno, ossia solo se la vittima è in arresto cardiaco e sono ormai dislocati in luoghi pubblici, nelle scuole, negli impianti sportivi per potere essere accessibili a tutti in caso di bisogno, proprio come un estintore in caso di incendio.

In foto, da sinistra a destra: Aura Reggiani, Beppe Parenti, Daniela Aschieri, Stefano Pastori, Paolo Egalini

Ultimo aggiornamento

12-05-2023 19:05

Non hai trovato quello che cercavi?

Segnala un problema e aiutaci a migliorare il servizio, oppure parla con noi.

Questa pagina ti è stata utile?