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Quest’anno sotto l’albero metti un regalo speciale, metti una promessa, metti la vita: dona il sangue. Donare il sangue è il regalo più prezioso. Continuiamo a donare, non ci fermiamo, neppure in questi frenetici momenti di festa.
La Regione Emilia-Romagna e l’Azienda Usl di Piacenza hanno molto a cuore il tema della donazione di sangue: un gesto che porta via poco più di mezz’ora della nostra giornata, ma può salvare tante vite.
A Piacenza, ogni anno si raccolgono circa 12mila donazioni di sangue e 2500 di plasma all’anno. Numeri che non solo rendono indipendente la realtà locale con una completa autosufficienza, ma che permettono anche di supportare settimanalmente tutte quelle Regioni che, al contrario riscontrano maggiore difficoltà, contribuendo a garantire i fabbisogni nazionali.
Eppure questi numeri non bastano. Serve l’impegno di tutti per regalare un Natale più sereno anche a chi ha bisogno di sangue.
Come diventare donatore?
Donare il sangue è semplice. Chi intende diventare donatore deve recarsi, previo appuntamento telefonico in cui riceverà tutte le informazioni necessarie, nei centri di raccolta o nei punti di raccolta sangue della propria città dove sarà accolto e accompagnato da un medico per un colloquio, una visita e un prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti per accertare l’idoneità al dono.
Per informazioni è possibile chiamare il numero 0523.336620 o consultare il sito piacenza.avisemiliaromagna.it
Per donare sangue bisogna avere almeno 18 anni. Si può donare sangue intero fino all’età di 65 anni, mentre per le donazioni di plasma e piastrine il limite è di 60 anni. È necessario pesare almeno 50 Kg, essere in buone condizioni di salute e condurre uno stile di vita senza comportamenti a rischio. Per i nuovi cittadini di nazionalità extracomunitaria è previsto un questionario per verificare il possesso di alcuni requisiti necessari e vincolanti per diventare donatori: la residenza in Italia da almeno due anni; il possesso di regolari documenti; l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale e la buona padronanza della lingua italiana. Una volta compilato il questionario i nuovi cittadini seguiranno, per la donazione, lo stesso percorso dei cittadini comunitari.