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Grande soddisfazione, tutta al femminile, quella del team di professioniste dell’unità operativa Qualità Luana Bolzoni, Elena Belli, Valentina Spinelli, Maria Chiara Tondi che, in occasione del 18esimo Forum Risk di Arezzo, ha ricevuto uno speciale riconoscimento per la candidatura e l’esposizione del progetto “L’integrazione ospedale-territorio nei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) per i pazienti affetti da malattia di Parkinson e Sclerosi multipla nell’Azienda Usl di Piacenza”, selezionato tra oltre cento proposte.

Il progetto aziendale è stato co-costruito in stretto raccordo con diverse realtà organizzative e cliniche - Neurologia, Medicina riabilitativa e unità spinale, Otorinolaringoiatria, Geriatria territoriale e disturbi cognitivi, Governo clinico territoriale – e con le associazioni locali Unione parkinsoniani e Associazione italiana sclerosi multipla di Piacenza, con l’obiettivo ultimo di potenziare la rete territoriale a supporto di cronicità e fragilità.

Oltre ad essere stato esposto come poster dal 21 al 24 novembre nell’area dedicata “Officina delle Idee” del Forum, il progetto è stato anche valutato per una presentazione ad hoc in sede plenaria, durante la quale è stato premiato dalla Commissione tecnico-scientifica del Forum.

Particolarmente apprezzata l’idea di definire il percorso di cura in maniera scientifica, attraverso una matrice di responsabilità e di azioni, che traccia rigorosamente il processo, e mette in luce punti chiave come integrazione multidisciplinare e interfacce cliniche e assistenziali.

“Si tratta di una ricerca che ha messo sotto la lente di ingrandimento il modello di lavoro multidisciplinare condiviso che l’Azienda Usl di Piacenza ha studiato e impiegato per rendere più efficiente la gestione dei pazienti con sclerosi multipla e malattia di Parkinson – sottolinea Evelina Cattadori, direttore Innovazione e ricerca, processi clinici e strutture accreditate – In entrambi i casi si tratta di patologie che colpiscono il sistema nervoso centrale, caratterizzate da molteplici sintomi e complicanze per cui sono necessari un supporto multi-specialistico altamente integrato e un’azione assistenziale e riabilitativa a elevata complessità in grado di supportare paziente e famiglia nelle fasi della malattia. L’Azienda di Piacenza ha individuato nel percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato lo strumento più adeguato per l’organizzazione delle varie professionalità coinvolte, per garantire ai pazienti la migliore assistenza e un’uniforme presa in carico su tutto il territorio. Uno sforzo importante se consideriamo che i pazienti con Parkinson in provincia di Piacenza sono 383 di cui 280 presi in carico con due o quattro visite ambulatoriali all’anno e 20 incontri in equipe multidisciplinare, mentre i pazienti con sclerosi multipla sono 527 di cui 299 presi in carico e 11 incontri con equipe multidisciplinare all’anno”.

Il modello di presa in carico adottato dall’Azienda locale ha introdotto un metodo di lavoro multidisciplinare e condiviso che, oltre alla più armoniosa e integrata assistenza ai pazienti, ha consentito ai professionisti una crescita personale rilevante grazie alla continua formazione e collaborazione degli specialisti coinvolti.

“Grande importanza per la stesura dei piano diagnostico terapeutico assistenziale – aggiunge la dottoressa Cattadori – hanno avuto le associazioni dei pazienti che, in ottica di collaborazione attiva con l’azienda, si sono fatte portavoce dei bisogni dei malati e delle loro famiglie e al contempo hanno lavorato per divulgare le offerte aziendali in ottica di continuo miglioramento. Il modello adottato a Piacenza dimostra come la dicotomia ospedale e territorio sia assolutamente superabile. I percorsi condivisi e strutturati rappresentano la politica sanitaria del futuro, in grado di supportare i pazienti garantendo uniformità dei servizi, efficienza nella presa in carico e capacità di evolversi velocemente a seconda delle esigenze”.

Ultimo aggiornamento

28-11-2023 15:11

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