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Si avvicina Ferragosto e il meteo prevede per tutta la prossima settimana temperature al di sopra dei 30 gradi e giornate soleggiate. Per molti questo periodo coincide con le vacanze e, quindi, con ore dedicate alla tintarella, in spiaggia o passeggiando sui sentieri di montagna. Abbiamo quindi chiesto al dottor Massimo Gasperini, responsabile di Dermatologia all’ospedale di Piacenza, qualche consiglio per un’abbronzatura in sicurezza.
L’esposizione ai raggi solari, infatti, ha evidenti effetti benefici sul corpo: favorisce la produzione di vitamina D e serotonina, aumenta la risposta immunitaria alle infezioni e riduce il rischio di malattie autoimmuni come la sclerosi multipla.
Esporsi senza protezione o nei momenti più caldi della giornata, però, può causare una serie di problemi per la cute a breve e a lungo termine.
“Nell’immediato – sottolinea l’esperto – con un’esposizione non protetta si corre il rischio di una fastidiosa scottatura, che può andare dal semplice arrossamento sino alla formazione di bolle contenenti liquido, molto più preoccupanti sono gli eventuali effetti negativi a lungo termine che vanno dall’invecchiamento della pelle fino allo sviluppo di lesioni cutanee di tipo precanceroso e canceroso. I raggi ultravioletti – continua il professionista – rappresentano, infatti, il più importante fattore di rischio ambientale per lo sviluppo di entrambi i tipi di tumori cutanei, il melanoma e i cosiddetti non melanoma skin cancer ovvero gli epiteliomi, basocellulari e squamocelllulari. Il principale fattore di rischio per gli epiteliomi è rappresentato dall’esposizione cumulativa alla radiazione solare, mentre per il melanoma il pericolo viene principalmente da una sovraesposizione acuta, soprattutto se accompagnata da una scottatura. Ci sono diversi modi per proteggere la cute dalla radiazione ultravioletta solare: il metodo migliore è evitare l’esposizione nelle ore più calde della giornata, dalle 11 alle 16. Per aiutare la pelle a proteggersi dagli effetti ossidativi dannosi e a stimolare la produzione del pigmento protettivo, la melanina, esistono anche una serie di integratori a base di beta carotene, aminoacidi e vitamine che possiamo rintracciare in alimenti come carote, pomodori, albicocche, melone, verdure a foglie verdi che quindi dovrebbero far parte della nostra dieta estiva. Un capitolo fondamentale riguarda, poi l’utilizzo di creme con azione protettiva nei confronti dei raggi solari.
Le creme solari presentano un diverso grado di protezione indicato con la sigla spf che sta per sun protection factor: più alto è il fattore spf maggiore sarà il grado di protezione. L’ideale sarebbe usare, soprattutto nelle prime giornate di esposizione, un prodotto con spf 50 o 50+ , ovvero con protezione totale”.
L’Organizzazione mondiale della Sanità ha definito una serie di semplici regole che dovrebbero garantire un’adeguata protezione:
1) applicare le creme 20 minuti prima dell’esposizione al sole, cercando di spalmarle in modo lento e delicato (non con rapido sfregamento) al fine di ottenere una distribuzione più omogena possibile del prodotto . Aspettare 15-20 minuti prima di indossare eventuali indumenti
2) evitare esposizione nelle ore più calde quando l’irraggiamento solare è all’apice della sua intensità
3) applicare il prodotto almeno ogni 2 ore
4) applicare la crema dopo ogni bagno in piscina o nel mare.
“Il melanoma – conclude il dottor Gasperini - è un tumore la cui incidenza appare in aumento un po’ ovunque: solo nel nostro ospedale lo scorso anno sono stati asportate 90 lesioni (circa il 7,5% di tutti gli interventi chirurgici da noi effettuati ) che si sono poi rilevate all’esame istologico essere di natura melanomatosa. Si tratta di un tipo di tumore che se preso in tempo, come avviene fortunatamente nella maggior parte dei casi, non ha ripercussioni sull’aspettativa di vita , e per il quale quindi una diagnosi precoce è importante”.