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È stata inaugurata oggi la nuova PET/CT fissa dell’ospedale di Piacenza: una tecnologia di ultima generazione che rivoluziona la diagnosi precoce e ultra precisa in ambito oncologico, cardiologico e neurologico.

Dopo poco meno di due anni di attività con un sistema mobile – che da novembre 2023 ha garantito circa 4mila esami per i cittadini piacentini e per molti utenti delle province limitrofe – il sistema definitivo è ora attivo all’interno del reparto di Medicina nucleare, completamente riqualificato per garantire comfort, sicurezza e accoglienza.

La nuova strumentazione, frutto di un investimento complessivo di oltre 3 milioni di euro, consente diagnosi più accurate, tempi ridotti e una qualità d’immagine superiore rispetto al passato, grazie alla componente digitale di ultima generazione.

Non solo tecnologia: il reparto è stato completamente ripensato anche negli spazi, con percorsi differenziati per pazienti e operatori che migliorano l’accoglienza, ottimizzano i flussi e garantiscono un ambiente sicuro, per minimizzare i rischi di contaminazione. L’intervento ha puntato a coniugare alta specializzazione diagnostica e qualità dell’esperienza di cura, grazie a soluzioni architettoniche funzionali e attente al benessere della persona.

Nei prossimi mesi, inoltre, l’offerta diagnostica sarà ulteriormente potenziata con l’introduzione di nuove tecnologie, tra cui una MOC, e nuovi radiofarmaci che rafforzeranno l’approccio alla medicina di precisione.

All'inaugurazione della nuova PET/CT dell'ospedale di Piacenza (finanziata con un mutuo e una donazione) ha partecipato oggi il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, affiancato dal direttore generale Paola Bardasi, da direttore di Medicina nucleare Massimiliano Casali, dalla sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, dal presidente della Provincia Monica Patelli.

“È un traguardo che appartiene a tutta la comunità – sottolinea il direttore generale Bardasi – perché non si tratta solo dell’arrivo di una nuova macchina, ma del rafforzamento concreto del nostro impegno verso una sanità moderna, efficace e vicina ai bisogni delle persone. Il passaggio dal sistema mobile a quello fisso è avvenuto senza alcuna interruzione o rallentamento delle attività, garantendo continuità di cura ai pazienti”.

“Con questa tecnologia – evidenza la sindaca Tarasconi - Piacenza cresce. L’arrivo della nuova PET/CT è un grande passo avanti sul piano delle dotazioni ospedaliere e fa della nostra città un punto di riferimento per la diagnostica di ultima generazione. Significa poter offrire ai cittadini strumenti più precisi e affidabili per individuare in tempo patologie per le quali la diagnosi precoce può davvero fare la differenza. È un risultato di cui sono orgogliosa come sindaca che dimostra in modo tangibile come il lavoro di squadra tra Ausl, Regione e istituzioni locali porti benefici immediati alla comunità”.

“La sanità pubblica a Piacenza- sottolinea il presidente della Regione de Pascale - si arricchisce di un nuovo, prezioso strumento a disposizione di tutta la comunità, che permette diagnosi sempre più precoci e precise. Professionalità di altissimo livello e strumentazioni sempre più all’avanguardia, in edifici e ambienti sanitari che garantiscono qualità e benessere di cura, ma anche accoglienza e comfort per chi ci lavora e per chi viene curato: questo è il modello di sanità che vogliamo e su cui continuiamo ad investire. Un modello che oggi tocchiamo con mano, grazie all’impegno e anche alla generosità di quanti hanno permesso di realizzarlo, con un grande lavoro di squadra”.

Spazi rinnovati e percorsi più sicuri

La nuova PET/CT è collocata nella rinnovata ala della Medicina nucleare, al piano interrato del blocco polichirurgico, su una superficie di circa 400 metri quadrati completamente riqualificati. Il progetto, disegnato congiuntamente da sanitari e tecnici, è stato concepito per rispondere ai più alti standard di sicurezza, funzionalità e accoglienza.

L’attenzione all’ergonomia e alla qualità degli ambienti riflette la volontà di offrire non solo un servizio ad alta tecnologia, ma anche un’esperienza di cura centrata sul rispetto e sul benessere della persona.

L’organizzazione interna del reparto prevede percorsi differenziati per pazienti e operatori, così da ridurre il rischio di contaminazione e garantire flussi di lavoro ottimizzati. Sono presenti sale attrezzate per la somministrazione dei radiofarmaci, spogliatoi separati, ambulatori dedicati alle valutazioni cliniche e moderne sale di refertazione, oltre a spazi di attesa progettati per offrire un ambiente confortevole e rassicurante.

Diagnosi più rapide e personalizzate

Il nuovo sistema PET/CT, che integra la tomografia a emissione di positroni con la TAC, permette di ottenere immagini metaboliche e anatomiche ad altissima definizione. La nuova tecnologia, inoltre, consente tempi di acquisizione più rapidi e quindi maggiore comfort e rispetto della dignità del paziente, anche quando arriva a fare l’esame su una barella.

“Grazie all’impiego di radiofarmaci come il fluorodesossiglucosio – spiega il direttore di Medicina nucleare Massimo Casali – è possibile raggiungere una precisione diagnostica elevata, fondamentale per la stadiazione dei tumori, la valutazione dell’evoluzione delle patologie e l’efficacia dei trattamenti”.

La strumentazione è completata da cinque postazioni digitali per l’analisi e la refertazione degli esami, da software di ricostruzione 3D e da sistemi automatici per l’identificazione di strutture anatomiche complesse. È inoltre prevista l’integrazione con immagini provenienti da altre tecnologie, come la risonanza magnetica. Il personale può contare su una piattaforma formativa dedicata, con accesso illimitato a contenuti di aggiornamento per rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze cliniche.


Radiofarmaci: nuove prospettive di cura

L’introduzione della nuova PET/CT digitale consente anche un ampliamento significativo dell’uso di radiofarmaci, elemento chiave per lo sviluppo della medicina di precision e della diagnosi precoce, anche in ambito neurologico.

Oltre al tracciante 18F-FDG, utilizzato nel 95% degli esami attualmente in programma (9-10 al giorno), sono già in uso l’18F-Colina, particolarmente indicata per la diagnosi dei tumori prostatici e adenomi paratiroidei e da quest’anno saranno introdotti nuovi radiofarmaci come l’18F-PSMA, fondamentale per il monitoraggio delle recidive di neoplasia alla prostata, ma anche alla mammella, polmone e stomaco e un radiofarmaco per l’individuazione delle placche amiloidee, destinato alla diagnosi precoce delle demenze.

L’introduzione di queste molecole migliorerà non solo qualità e tempestività delle diagnosi, ma anche l’efficacia terapeutica e la sostenibilità dei percorsi di cura.

Un grande lavoro di squadra per la nuova PET/CT

Il nuovo sistema è frutto di un investimento complessivo di 3.361.800 euro, coperto da un mutuo e da una donazione privata. La fornitura è stata aggiudicata al Raggruppamento temporaneo di imprese formato da GE Medical Systems Italia. Il complesso appalto è stato coordinato dall’unità operativa Acquisizione beni e servizi dell’Azienda, in collaborazione con l’Ingegneria clinica, la Fisica sanitaria, la Direzione medica e delle professioni sanitari, il Servizio di Prevenzione e protezione e i Sistemi informatici. La riqualificazione degli ambienti è stata curata dall’Ufficio tecnico (Lavori su strutture esistenti e impianti) che ha coordinato complessivamente tutto l’intervento.

“Abbiamo pensato e progettato questo reparto in ogni dettaglio – conclude il direttore di Medicina nucleare Casali – affinché fosse non solo all’avanguardia sul piano tecnologico, ma anche rispettoso delle norme di sicurezza e del comfort di pazienti e operatori. L’arrivo della PET/CT ci permette di ampliare le possibilità diagnostiche, introdurre nuovi radiofarmaci e garantire un salto di qualità che avrà ricadute immediate e concrete sul percorso di cura dei nostri pazienti”.

Ultimo aggiornamento

16-09-2025 17:25

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