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Da alcune settimane, nel Day hospital di Oncologia dell’ospedale di Fiorenzuola è attiva una nuova proposta di umanizzazione delle cure: le attività assistite con animali, realizzate grazie al sostegno di Amop, l’associazione che da anni affianca i pazienti oncologici del territorio.
Il progetto – condotto da Giorgia Pera, educatrice cinofila e responsabile degli Interventi assistiti con animali (IAA), insieme a Thelma Tansini e ai “dottori a quattro zampe” Rose e Onda – si basa su un percorso strutturato e conforme alle linee guida nazionali. L’iniziativa nasce con un obiettivo preciso: accompagnare la cura, sostenere le persone nei momenti più delicati e migliorare la qualità della loro esperienza di salute.
“Un ulteriore passo per mettere davvero la persona al centro”
Flavio Santilli, direzione sanitaria dell’ospedale di Fiorenzuola, esprime grande soddisfazione per l’avvio del progetto: “Siamo molto orgogliosi di aver introdotto questa attività. Accanto alle terapie farmacologiche, poter offrire anche qualche minuto di serenità significa fare un passo in più per mettere davvero la persona al centro del percorso di cura”.
"Nel paziente affetto da patologia oncologica - aggiunge il direttore di Oncologia Nicola Personeni - uno dei sintomi acuti più frequenti, prima e dopo il trattamento, è uno stato di stanchezza profonda e prolungata che spesso si associa ad ansia, stress, depressione e disturbi del sonno. Tutto questo ha un conseguente deterioramento della qualità di vita. Numerose evidenze però ci suggeriscono che la pet therapy rappresenta uno strumento complementare attraverso il quale la qualità di vita può essere preservata. Questa attività nei nostri day service deve essere considerata più globalmente come una ulteriore risposta integrata alle esigenze mediche, emotive e psicologiche dei pazienti".
Un supporto per ridurre ansia, stress e condividere emozioni
L’attività si inserisce nell’approccio multidimensionale della presa in carico oncologica. «Riconoscendo l’importanza di un sostegno a 360 gradi – spiega la psicologa Camilla Di Nunzio – ci occupiamo anche della componente emotiva. La pet therapy aiuta proprio in questa dimensione: riduce lo stress nei pazienti sottoposti a terapie faticose, crea un momento condiviso tra persone che vivono sfide simili e favorisce l’espressione delle emozioni. L’animale diventa un ponte che facilita il contatto con la sfera emotiva, smorzando ansia e tensione».
Amop: “La pet therapy è utile non solo ai pazienti ma anche ai professionisti. Ora vogliamo crescere ancora”
La presidente di Amop, Romina Piergiorgi, sottolinea l’importanza del contributo dei donatori:
“Siamo molto soddisfatti: grazie ai nostri sostenitori siamo riusciti a portare questa attività a Fiorenzuola e speriamo, in futuro, di poterla estendere anche agli altri ospedali della provincia. Il loro aiuto è stato fondamentale. Questa esperienza è importante anche per i professionisti sanitari: coccolare un animale aiuta a sopportare meglio tutto il percorso di cura”.
Le operatrici: “Un progetto che nasce anche da un’esperienza personale”
Giorgia Pera, educatrice cinofila e coadiutrice del cane, evidenzia il valore umano dell’iniziativa: “Per me è un sogno che si realizza. Portare un progetto di attività assistita con animali in questo reparto era un desiderio profondo, che abbiamo potuto concretizzare grazie ad Amop. Anche a livello personale conosco l’importanza delle attività collaterali nel percorso di cura: oggi ho la possibilità di restituire quello che ho ricevuto. I feedback dei pazienti sono stati finora molto positivi”.
Accanto a lei ci sono Rose e Onda, i cani addestrati, che hanno ricevuto idoneità al progetto dalla veterinaria esperta in IAA Letizia Mandorli per lavorare in contesto sanitario: veri e propri “dottori a quattro zampe”, capaci di portare un momento di leggerezza in una giornata di terapia.
