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Piacenza entra nel novero delle strutture che utilizzano un innovativo trattamento mini-invasivo ed estremamente rapido per trattare l’ipertrofia prostatica benigna.
L'ipertrofia è una patologia molto diffusa che colpisce circa un maschio su due dopo i 50 anni, percentuale che sale al 90% dopo gli 80 anni. Si tratta di un fenomeno legato all’età e al progressivo ingrossamento della prostata che va a comprimere il canale di passaggio dell’urina dalla vescica, ovvero l’uretra. Lo schiacciamento causa una riduzione del flusso urinario e la conseguente necessità di urinare spesso e con urgenza sia di giorno che di notte. Se non trattata adeguatamente l’ipertrofia, non solo incide sulla la qualità di vita del soggetto, ma, alla lunga, può danneggiare la vescica e più tardivamente perfino i reni e le vie urinarie.
Il Rezum è un trattamento che utilizza l’energia termica dell’acqua sotto forma di vapore per ridurre il tessuto prostatico in eccesso. È un intervento rapido, minimamente invasivo e non richiede anestesia generale. "Presentare questa tecnica - ha osservato Paola Bardasi, direttore generale dell'Ausl di Piacenza - è anche un'occasione per sottolineare la collaborazione, sempre importante, con altre Ausl, in questo caso quella di Vicenza".
E un’occasione di sviluppo, certamente, per l’équipe del dottor Ivan Matteo Tavolini, direttore di Urologia all'Ausl di Piacenza, che in questi mesi ha vissuto alcune criticità relative alla mancanza di specialisti. "Stiamo parlando di un intervento semplice che però necessita di massima attenzione e precisione. Un intervento che, pur essendo chirurgico, non comporta l'asportazione del tessuto prostatico in eccesso. Una tecnica, quella del Rezum, abbastanza diffusa nel mondo, che da noi si è resa necessaria soprattutto durante il Covid, periodo in cui si provava a fare tutto più velocemente", ha affermato Tavolini.
Nella mattina di oggi, 23 aprile, gli urologi hanno appreso i fondamenti della tecnica direttamente in esecuzione, svolgendo 5 procedure. Il trattamento può essere eseguito solo da chirurghi dotati di apposita certificazione, che Tavolini ha conseguito prima della pandemia e che conseguiranno tutti gli specialisti del nostro ospedale per consentire al più ampio ventaglio di pazienti di poter accedere a questa possibilità. Il dottor Giuseppe Abatangelo, direttore di Urologia dell'Ospedale San Bortolo di Vicenza, uno dei professionisti più esperti in questa tecnica, ci ha fatto l’onore di essere presente, oggi, come tutor.
Ieri sera (22 aprile), invece, la tecnica è stata presentata ai medici di famiglia e a tutti i professionisti interessati nella cornice del Grande Albergo Roma, in una serata di approfondimento
Il trattamento con Rezum presenta molti vantaggi: non essendo una procedura chirurgica è poco invasiva e può essere eseguita tramite leggera sedazione. Può essere eseguita in day hospital o con ricovero di un giorno. Altro notevolissimo vantaggio è rappresentato dalla conservazione della funzione sessuale e dell’eiaculazione nella grande maggioranza dei pazienti. È quindi un trattamento consigliato per pazienti giovani che hanno necessità di mantenere la propria fertilità, ma anche per pazienti con grave fragilità che non sopporterebbero un intervento chirurgico invasivo. I tempi di esecuzione, inoltre, sono estremamente ridotti rispetto alla chirurgia: una decina di minuti contro i 30 o 80 minuti della tecnica tradizionale, dato che ci consentirà di dare una risposta concreta e rapida ai tanti pazienti in lista di attesa. Ogni anno, infatti, trattiamo circa 70 uomini con ipertrofia prostatica benigna e, anche se non tutti i soggetti sono adatti a questo tipo di intervento, contiamo di ridurre notevolmente la nostra lista di attesa sottoponendo i candidati a un’attenta valutazione del caso per valutare la migliore metodologia di cura da utilizzare singolarment