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In riferimento all’incidente avvenuto nel pomeriggio di ieri a Castel San Giovanni, dove diverse balle di fieno, immagazzinate sotto la tettoia di un cascinale abbandonato, con il tetto di eternit, hanno preso fuoco, l'Azienda precisa quanto segue.
“Normalmente – osserva Maria Teresa Cella, referente rischio amianto del dipartimento di Sanità pubblica, – le fibre di amianto rilasciate in atmosfera si disperdono e si diluiscono in volumi d’aria considerevoli e seguono i moti dell’aria stessa. Questa situazione si estremizza in presenza di un incendio, dove i moti dell’aria, con il calore prodotto dalla combustione, favoriscono la dispersione delle fibre rilasciate in atmosfera a quote ancora più elevate. Per questo motivo si può affermare che non è possibile mettere in relazione le fibre di amianto rilevate con la sorgente inquinante, anche se posta nelle immediate vicinanze. Pertanto, vista la distanza tra le zone abitate e il luogo dell’incendio, il rischio per la popolazione derivante dall’esposizione a fibre di amianto sarebbe minimo. Permane il problema dei rifiuti contaminati da amianto sparsi a terra, che, con il completamento delle operazioni legate allo spegnimento dell’incendio, dovranno essere bonificati nel più breve tempo possibile”.

Ultimo aggiornamento

08-03-2024 10:03

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