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Ogni anno, soprattutto durante la stagione invernale, nel territorio di competenza dell’Ausl di Piacenza, si verificano diverse intossicazioni da monossido di carbonio (CO) dovute a installazioni di apparecchi termici effettuate da personale non abilitato e alla cattiva conduzione o manutenzione degli impianti termici collocati nelle abitazioni. Nel 2023 l’Igiene ambientale ha registrato 9 chiamate, di cui una con decesso. Nel 2022 se ne erano registrate 9 per intossicazioni da carbonio e una per lesioni gravi dovute all’esplosione di una termo-stufa a legna. Ache la media degli anni precedenti al 2022 si assestava comunque attorno ai 10 casi l’anno. Nel 2024 sono già stati effettuati 3 interventi per chiamate dovute a intossicazioni da monossido di carbonio che hanno visto 6 persone coinvolte e nessun decesso.

È necessario ribadire che ogni impianto o apparecchio termico deve essere installato da personale abilitato per legge, il quale, al termine della realizzazione, deve consegnare al committente e al Comune una “Dichiarazione di conformità” (D.M. 37/08) attraverso cui garantisce che l’impianto è stato installato e verificato secondo le norme di buona tecnica, assumendosi inoltre la responsabilità circa la sicurezza dell’impianto medesimo.

Negli ultimi anni, con l’aumento esponenziale del costo del gas, si è notata la propensione a installare nelle abitazioni apparecchi termici ausiliari a combustibile solido (pellet, legna). Anche queste installazioni devono essere effettuate da personale abilitato, mentre ai proprietari è addebitata la regolare manutenzione di ogni impianto termico, sia esso alimentato a gas o con altro combustibile.

Nel corso degli anni si è potuto verificare che le intossicazioni da monossido di carbonio, alcune anche con esito letale, sono avvenute principalmente per installazioni effettuate in autonomia, per cattiva conduzione degli impianti o per interventi non consentiti sugli stessi da parte di persone non abilitate a farlo.

Modificare l’afflusso dell’aria necessaria al buon funzionamento dei generatori termici (caldaie, stufe), occludendo le aperture di ventilazione praticate sulle pareti perimetrali, può, per esempio, determinare il cattivo funzionamento degli apparecchi termici e il probabile reflusso dei fumi di combustione con conseguente intossicazione da carbonio. Il monossido di carbonio è un gas altamente tossico, incolore, inodore, facilmente mescolabile con l’aria, che si lega in modo stabile all’emoglobina (contenuta nei globuli rossi), per formare una molecola chiamata carbossiemoglobina. Chiunque venga a contatto con questo gas deve essere sottoposto a cicli di ossigenoterapia o, nei casi di intossicazione acuta, a sedute in camera iperbarica affinché l’ossigenazione del sangue torni ai consueti parametri.

Anche le modifiche nei sistemi di evacuazione dei fumi in canne fumarie collettive (sistemi che consentono lo smaltimento dei fumi di combustione di più apparecchi termici situati in colonna) possono portare a un’elevata possibilità di intossicazione di tutti i residenti negli appartamenti sottostanti o sovrastanti.

Allo stesso modo, apparecchi a fiamma libera o bracieri a carbonella utilizzati in ambienti chiusi possono portare a gravi intossicazioni da carbonio, pertanto, alla luce di frequenti casi di incidenti riconducibili alle situazioni appena descritte, nel 2005 è stato istituito un protocollo tra i Vigili del fuoco di Piacenza e l’Igiene e sanità pubblica dell’Azienda Usl di Piacenza con l’obiettivo di concordare alcune procedure in caso di intervento di soccorso urgente.

La collaborazione tra le parti, secondo diversi e pianificati gradi di intervento determinati dalla gravità dell’evento, ha migliorato la qualità del servizio e ha ridotto al minimo i disagi all’utenza che un intervento di fermo impianto, determinato da ragioni di sicurezza, può comportare.

Nel 2023 questo protocollo è stato oggetto di revisione, prendendo in considerazione anche gli impianti termici afferenti a generatori a combustibile solido e prevedendo, oltre al resto, le relative sanzioni amministrative e la ricerca di responsabilità che possono determinare anche violazioni di carattere penale e le cui indagini, per competenza, vengono svolte dal personale del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl di Piacenza.

Ultimo aggiornamento

27-03-2024 11:03

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