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Le panchine rosse sono il simbolo della lotta contro i femminicidi: incarnano il vuoto lasciato da una donna all'interno della comunità, della famiglia, degli affetti più stretti. Dire no alla violenza di genere è un impegno che coinvolge da sempre l’Azienda Usl di Piacenza. Un impegno che questa mattina ha portato al taglio del nastro della terza panchina rossa della città Fiorenzuola, collocata di fronte all’ospedale della Valdarda, per volontà del circolo Auser locale guidato dal presidente Franco Pastorelli.

“Per noi è un momento significativo – ha detto in apertura il direttore del distretto di Levante Costanza Ceda – Questa panchina è un monito che ci ricorda di rimanere sempre allerta, anche come professionisti sanitari, per cogliere i segni della violenza di genere”.

“Questa panchina rossa, collocata davanti all’ospedale – ha evidenziato il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi – non è solo un simbolo contro la violenza alle donne, ma anche emblema dell’assistenza che le associazioni danno alla sanità: Auser, per esempio, è a disposizione dei cittadini che devono spostarsi per raggiungere i servizi sanitari”.

Un ringraziamento a cui si è affiancata anche Eleonora Corsalini, direttore sociosanitario dell’Azienda Usl di Piacenza, che ha sottolineato come questa sia “una concreta manifestazione del supporto e della vicinanza dell’Azienda a tutte le iniziative del territorio che sono votate al contrasto della violenza di genere, in particolare della violenza sulle donne. Noi come sanità intercettiamo questo fenomeno in coda, nel momento più terribile per la donna che lo subisce. È un momento delicato ed è per quello che l’Azienda da sempre è impegnata a gestire al meglio la presa in carico dei casi, in coordinamento con il Centro antiviolenza”.

“Quando Auser ha aderito a questa campagna per l’installazione di panchine rosse – ha quindi aggiunto Francesco Montagni per l’associazione – ha pensato a due luoghi chiave per dare maggiore forza al messaggio: alle scuole, dove si formano i giovani, e all’ospedale, luogo di cura e accoglienza per le donne vittime di violenza che qui possono essere prese in carico sia dal punto di vista fisico, sia psicologico ed entrare in contatto con altre istituzioni. Da parte nostra, ringrazio gli sponsor che hanno permesso alla nostra associazione di fare questo dono a Fiorenzuola e ad Ausl”.

Alla cerimonia era presente anche Flavio Santilli, direttore sanitario del presidio di Fiorenzuola, nonché altre associazioni di volontariato che collaborano con l’ospedale e i suoi professionisti.

Ultimo aggiornamento

15-04-2024 15:04

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