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Celebrare il cinema attraverso il teatro, ma soprattutto celebrare tutte le persone che hanno pianto e riso vedendo un film. Lo vuole fare la Compagnia Diurni e Notturni con l’ultima sua fatica: Oscar, David e il Leone – un cineclub teatrale, in scena venerdì 7 novembre alle 20.30 al Teatro Filodrammatici di Piacenza.
Con l’ideazione e la regia di Nicola Cavallari la performance teatrale vede in scena un gruppo di utenti del dipartimento di Salute Mentale al termine di un percorso laboratoriale condotto nel 2025 nell’ambito della collaborazione tra Azienda Usl di Piacenza - dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche e Associazione Diurni e Notturni APS.
La serata a ingresso gratuito è inserita nel cartellone Pre/Visioni proposto nell’ambito della Stagione di Prosa 2025/2026 da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano nell’ambito dei progetti di “InFormazione Teatrale”.
Dal cinema al teatro, dalla risata alla poesia: uno spettacolo che trasforma il palcoscenico in un “cineclub” surreale, dove ogni quadro è un film reinventato con ironia e fantasia. Spezzoni proiettati, gag teatrali e momenti poetici si alternano in un viaggio tra storia del cinema e immaginazione dal vivo. Valorizzando la comicità slapstick e il paradosso, creando un ritmo frizzante e imprevedibile. Per condurre il pubblico in un percorso tra il comico e il poetico, dove l’assurdo diventa strumento di riflessione e divertimento.
Oscar, David e il Leone vede in scena Elisa Aosani, Davide Bassanetti, Marco Carini, Pierangelo Ferrari, Emilia Maggi, Luca Mezzadri, Giulio Mezzapelle, Paolo Pedretti, Gianluca Romiti, Ferdinando Scaglia, Mario Testa, Sharon Triani, Vincenzo Zatti, gruppo di utenti in carico al dipartimento di Salute mentale per il progetto terapeutico “Teatro e salute mentale” di cui è responsabile Piero Verani (coadiuvato dagli operatori Barbara Buroni, Giovanna Cammi, Cecilia Campagnoli, Lucilla Casciano, Giuliana Cortini, Elena Davoli, Angela Fanti, Doriana Freghieri, Elena Mandrini, Mara Oroboncoide, Sonia Passafonti, Silvia Santacroce, Andrea Zabelli). La performance si avvale dell’amichevole partecipazione di Simone Schiavi, che ormai da diversi anni segue come volontario il lavoro teatrale dei Diurni e Notturni. Collaborano all’allestimento Erilù Ghidotti e Giulia Riva (assistenti alla regia), Giovanni Mutti, Marco Gigliotti, Daniele Princi (staff tecnico).
Siamo alla creazione numero 17 firmata Diurni e Notturni e il lavoro è inserito nella rete Teatralmente - Teatri della Salute nell’ambito del progetto regionale “Teatro e salute mentale”.
«Alcune opere cinematografiche - sono le parole del regista Nicola Cavallari – fanno parte della memoria collettiva e a tutti noi è capitato di associare determinate emozioni a scene di film cult che abbiamo amato particolarmente. Non importa tanto il film, non importano la trama o i personaggi: ciò che conta è l’esperienza condivisa, l’emozione vissuta, l’umanità rappresentata. Per questo “Oscar, David e il Leone” vuole essere uno spettacolo ironico, poetico e surreale che mette al centro le persone, celebrando la loro uguaglianza emotiva e abbattendo lo stigma attraverso la semplice, universale esperienza del sentirsi vivi e toccati dalle emozioni. “Oscar David e il Leone” vuole far ridere, sorprendere e commuovere, mostrando come l’arte cinematografica possa dialogare con la scena teatrale in maniera originale e innovativa, rendendo ogni quadro un’esperienza unica e immersiva».
«Vista la mia nota passione per il cinema – sono le parole di Piero Verani responsabile del progetto terapeutico – ho accolto con piacere l’idea del regista Cavallari di occuparci di film. Tra le fonti di ispirazione c’è stato anche il “Dizionario dei film” di Paolo Mereghetti, che offre in poche parole una presentazione essenziale e ficcante del film così come ogni vignetta sul palco punta sull’aspetto centrale o più rappresentativo dell’opera. I titoli sono stati selezionati all’inizio del percorso con un brain storming che ha coinvolto tutte le persone che hanno aderito all’iniziativa. Le origini del cinema e della psicoanalisi sono praticamente le stesse per una coincidenza: la loro data di nascita è, per convenzione, il 1895. Quell’anno ci furono la pubblicazione degli “Studi sull’isteria” di Sigmund Freud e Joseph Breuer e la prima proiezione pubblica di un film a opera dei fratelli Auguste e Louis Lumière. I meccanismi di identificazione e tutti i processi mentali innescati dalla fruizione del film hanno indirizzato le scelte dei titoli. I tredici attori e attrici sono assistiti dai tre centri di salute mentale Fiorenzuola, Piacenza e Borgonovo; alcuni vivono al domicilio e frequentano i centri diurni, mentre altri sono ospiti delle residenze a trattamento estensivo (le comunità terapeutiche S. Rita, La Barattiera e Tracce). Rispetto allo scorso anno c’è stato un netto ricambio nella compagnia, rinnovamento necessario e indice di un dinamismo positivo, perché ci permette di offrire un’attività dalla valenza terapeutica e riabilitativa a persone nuove, che non ne hanno mai beneficiato. La rappresentazione di sé può cambiare, e migliorare, anche grazie al laboratorio teatrale che offre un percorso che richiede impegno, genera continui feedback, propone interazioni sociali. Nello spettacolo ci sarà un forte coinvolgimento tra palco e platea grazie alla libertà espressiva e al gioco di citazioni e rimandi degli attori in scena. Invitiamo familiari, amici, operatori sanitari e la cittadinanza tutta, perché uno degli scopi principali è quello di sensibilizzare tutte le persone sui temi della salute mentale, senza conferenze bensì con uno spettacolo teatrale».
