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Oltre trenta volontari si sono incontrati alla Casa della Salute e Comunità della Val Tidone, a Borgonovo, per proseguire un percorso di progettazione partecipata che mette al centro il benessere collettivo. Un momento significativo di confronto tra cittadinanza attiva, associazioni e istituzioni, volto a rafforzare la rete di cura territoriale attraverso l’impegno concreto dei volontari.
Ad aprire i lavori, per l'Ausl di Piacenza, i direttori del distretto di Ponente Giuseppe Magistrali, e della Promozione della salute Giorgio Chiaranda, affiancati da Luigi Tirotta, presidente del Comitato Consultivo Misto, e Raffaella Fontanesi, direttore della sede di Piacenza del Centro Servizio per il Volontariato (CSV). Nel corso dell’incontro sono stati presentati sei progetti, esito di un lavoro condiviso tra enti, associazioni e volontari.
Il primo, in collaborazione con ASP Azalea, è rivolto a minori e famiglie fragili: i volontari potranno affiancare gli educatori nei centri per l’infanzia, nel supporto alle famiglie in difficoltà, contribuendo a costruire un contesto di prossimità e tutela. La seconda proposta, promossa da Casa Alba, riguarda l’accoglienza di donne in difficoltà con esperienze negative, in alcune casi vittime di violenza, con o senza figli, in una nuova struttura residenziale. Il ruolo dei volontari sarà quello di sostenere il percorso di autonomia delle ospiti, favorendone l’inclusione e la ripartenza. Un terzo progetto vede protagonista MenteViva, che lavora per l’inclusione sociale delle persone con disagio psichico, attraverso attività di animazione nel Parco della Salute, momenti di socializzazione e pranzi solidali organizzati in collaborazione con ristoratori locali. Il quarto progetto è focalizzato nell’attivazione di gruppi di auto-mutuo aiuto per caregiver: spazi protetti in cui i volontari, formati ad hoc, accompagneranno familiari che si prendono cura di persone non autosufficienti, favorendo il sostegno reciproco e il benessere emotivo. Il quinto progetto punta alla promozione della salute e degli stili di vita attivi: camminate di gruppo, incontri informativi e attività all’aperto guidate da volontari contribuiranno a rafforzare la salute di comunità e la coesione sociale. Infine, il sesto progetto prevede un servizio di accoglienza all’interno della Casa della Comunità, a cura di Anpas, Auser e Avo. I volontari supporteranno gli operatori nell’orientamento dei cittadini, offrendo ascolto, informazioni e accompagnamento nei percorsi di cura.
Queste sei esperienze, simbolicamente rappresentate come i “petali di una margherita”, testimoniano il valore della partecipazione attiva e del protagonismo della comunità. I volontari, suddivisi in piccoli gruppi di lavoro con il supporto di facilitatori esperti nelle metodologie partecipative promosse dalla Regione Emilia-Romagna, hanno contribuito a definire un primo catalogo delle disponibilità, individuando tempi, competenze e motivazioni per contribuire concretamente allo sviluppo del territorio.
"Prosegue – ha sottolineato Giuseppe Magistrali – il percorso di protagonismo della comunità locale, che si affianca in modo sinergico ai servizi sociosanitari per rafforzare una rete di benessere condiviso".
Le progettualità non si limitano al territorio della Val Tidone, ma sono in fase di estensione anche alle Case della Comunità presenti a San Nicolò, Bobbio e nei comuni dell’Unione Alta Val Trebbia e Luretta, con l’obiettivo di costruire un modello di welfare partecipato e diffuso su tutto il Distretto di Ponente.