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È l’Azienda Usl di Piacenza il centro coordinatore del progetto di ricerca regionale che ha portato alla definizione di un nuovo strumento per valutare il bisogno di Cure palliative a domicilio nei pazienti oncologici. Un risultato frutto del lavoro congiunto con le otto reti locali di Cure palliative dell’Emilia-Romagna e con l’Irccs di Meldola.
Più di 70 operatori coinvolti, 400 medici di famiglia e 540 pazienti arruolati: sono questi i numeri che raccontano l’impatto dello studio, sviluppato nell’ambito del Programma di ricerca finalizzata dell’Emilia-Romagna (Fin-Rer). A coordinare le attività sono stati Raffaella Bertè (principal investigator) e Nicoletta Crosignani(data manager), con il supporto della Ricerca e innovazione, nelle figure di Evelina Cattadori e Marina Bolzoni.
Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi a Bologna nel corso di un convegno dedicato al Cambiamento e potenziamento delle Cure palliative in Emilia-Romagna: dalla ricerca al miglioramento della cura.
Nel pomeriggio, l’evento è proseguito con la presentazione del Piano di potenziamento delle Cure palliative da parte della Regione, con gli interventi di Daniele Stocco, Danila Valenti e Marco Cesare Maltoni, portavoce rispettivamente di Agenas, Sicp e Università.
A chiudere la giornata, un focus sugli strumenti di monitoraggio, tra cui la nuova Dashboard regionale per l’assistenza nel fine vita, un sistema digitale che raccoglie e visualizza in tempo reale i principali dati relativi all’erogazione delle cure palliative sul territorio. In questo modo è possibile analizzare i percorsi di assistenza, monitorare l’efficacia degli interventi e individuare tempestivamente eventuali criticità, fornendo così uno strumento concreto per migliorare l’organizzazione dei servizi dedicati ai pazienti nella fase terminale della malattia.