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Nature Reviews Rheumatology è la più importante rivista internazionale in ambito reumatologico. Su questo giornale poche settimane fa è comparso l’editoriale firmato congiuntamente da Marco Sebastiani, professore associato in reumatologia all’Università degli studi di Parma nell’ambito della School of Medicine, che svolge la sua attività assistenziale nel reparto di Reumatologia di Piacenza diretto da Eugenio Arrigoni, e da Fabrizio Luppi, professore ordinario di pneumologia all’Università di Milano Bicocca.
L’approfondimento si concentra sulle recenti raccomandazioni per il trattamento dell'interstiziopatia polmonare in corso di malattie reumatiche redatte dalle società americane di Reumatologia e di Pneumologia.
“Si tratta del primo esempio in cui due società internazionali collaborano allo sviluppo di raccomandazioni per la diagnosi e il trattamento di questa complessa categoria di pazienti, con un approccio di tipo multidisciplinare che unisce le competenze di reumatologi e pneumologi" sottolinea il professor Sebastiani che, al fianco di altri professionisti sta lavorando alla stesura delle raccomandazioni italiane per il trattamento dei pazienti con artrite reumatoide e interstiziopatia polmonare.
"Lo stesso approccio – continua il professor Sebastiani – che viene quotidianamente messo in campo presso la nostra struttura ospedaliera, dove questi pazienti sono seguiti in stretta collaborazione con i colleghi pneumologi”.
“Esiste infatti un percorso diagnostico terapeutico assistenziale – aggiunge Cecilia Burattini, professionista operativa nella struttura di Pneumologia diretta da Cosimo Franco – condiviso fra Pneumologia, Reumatologia e Radiologia, che consente a noi specialisti di discutere collegialmente i casi di pazienti con malattie reumatiche e interstiziopatia polmonare e di scegliere, con un approccio di tipo multidisciplinare, quale sia la migliore strategia terapeutica da adottare nel singolo caso”.
“Queste nuove linee guida – conclude Eugenio Arrigoni, responsabile di Reumatologia - aiuteranno reumatologi e pneumologi a migliorare lo screening, il monitoraggio e il trattamento dei pazienti portando a interventi precoci per prevenire o rallentare la progressione della patologia”.