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Piacenza è stata tra i protagonisti del congresso SMART (Smart Meeting Anesthesia Resuscitation inTensive care) che si è tenuto qualche giorno fa a Milano. A farsi portavoce dell’Azienda Usl di Piacenza all’appuntamento scientifico tra i più accreditati e dalla forte vocazione internazionale, è stato Ruggero Massimo Corso, direttore di Anestesia Aziendale dell’Usl di Piacenza che ha presentato una sua relazione come faculty member sul tema gestione perioperatoria dei pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
“La sindrome delle apnee ostruttive del sonno – sottolinea il professionista - è un quadro patologico sempre più frequente, tuttavia ancora poco conosciuto e spesso sottovalutato sia in ambito sanitario sia dai pazienti. Si valuta, inoltre che il 25% di tutti i pazienti ricoverati per chirurgia di elezione sia affetto da osa e che oltre l’80% di essi ignori di soffrirne. Questa sindrome, che colpisce anche soggetti non obesi, è ritenuta responsabile di severe complicanze post-operatorie sia respiratorie sia cardiovascolari, inclusi un certo numero di decessi riferiti genericamente ad arresto cardiaco. Nei pazienti affetti da Osa l’incidenza di gravi complicanze respiratorie è stimata fino al 15% contro il 2,5% nei non affetti. Per la sua pericolosità, la sindrome è stata anche definita come un silent perioperative killer. L’Osa Task Force della Società italiana di anestesia analgesia tianimazione e terapia intensiva di cui faccio parte, sulla base della letteratura più recente e dell’esperienza clinico-organizzativa, ha elaborato uno specifico protocollo che è stato anch’esso indicato con l’acronimo Osa, ovvero: O per obiettività e valutazione; S per strategia intraoperatoria; A per adozione di precauzioni adeguate nel post-operatorio. L’implementazione di queste raccomandazioni consente di ridurre significativamente il rischio perioperatorio di questi pazienti migliorandone l’outcome”.
Il dottor Corso, ha inoltre recentemente firmato una interessante review scientifica dal titolo “Perioperative management and surgical field optimization in functional endoscopic sinus surgery” su Minerva Anestesiologica. Nella revisione gli autori sottolineano l’importanza dell’approccio multidisciplinare al paziente chirurgico per giungere al miglior risultato possibile.
“Lo studio analizza come la chirurgia funzionale endoscopica dei seni paranasali, chiamata anche Fess Functional endoscopic sinus aurgery), risolva i problemi di cattiva ventilazione e di drenaggio naso-sinusale alla base delle forme croniche o recidivanti di sinusite e delle forme acute complicate. Come in tutti gli interventi chirurgici, ma in modo particolare in questo la collaborazione tra chirurgo e anestesista e un appropriato percorso rappresentano i cardini della corretta gestione. Nella revisione vengono affrontate corredandole con le ultime evidenze scientifiche tutte le tecniche che possono essere messe in atto per garantire un campo chirurgico con minimo sanguinamento uno degli aspetti più delicati e spesso fonte di problemi intra e postoperatori”.