Salta al contenuto

"Stavo per tirare un calcio d’angolo, ho alzato la testa per vedere dove erano i miei compagni di squadra e mi ricordo di aver sentito delle vertigini. Mi sono risvegliato con la scossa del defibrillatore".

Angelo Balordi, 76 anni, racconta così i momenti drammatici vissuti qualche giorno fa durante la consueta partitella di calcetto con gli amici alla società canottieri Vittorino da Feltre, a Piacenza. Un momento spensierato che si è trasformato in un attimo in una scena di grande tensione. Angelo si accascia a terra, improvvisamente colpito da un arresto cardiaco. Un amico medico lo soccorre, mentre un inserviente della società si precipita a prendere il defibrillatore semiautomatico (Dae) a una manciata di metri dal campo. Basta una scarica per far ripartire il cuore di Angelo che si sveglia.

Pochi minuti dopo arrivano i sanitari del 118, con automedica e un equipaggio della Croce Rossa di Piacenza,  Angelo parlava già, viene trasportato in ospedale. Le sue condizioni sono  stabili, ma l’emozione resta viva in chi ha assistito a un vero miracolo della vita quotidiana.

"Siamo tutti un po’ attempati – commenta scherzando Angelo – infatti le squadre si chiamano Ospizio Vittorio e Ospizio Maruffi, ognuno ha i suoi acciacchi, ma non avrei mai pensato che potesse accadere a me. Devo la vita a chi era con me in campo, e al ragazzo che ha prontamente recuperato il Dae. Tutto è successo in un attimo, ma la loro velocità a soccorrermi e la presenza del defibrillatore hanno fatto la differenza. A loro e ai soccorritori del 118 devo un grazie che non dimenticherò mai".

"Questa vicenda dimostra l’importanza di avere defibrillatori e persone formate sul territorio – sottolinea la dottoressa Daniela Aschieri, direttore di Cardiologia e Utic di Piacenza e direttore scientifico di Progetto Vita Piacenza, un sistema che da 25 anni sostiene e supporta la rete dei defibrillatori della città più cardioprotetta d’Europa, insieme al servizio di emergenza territoriale 118 di Piacenza – Alla Vittorino da Feltre questo è il quinto arresto cardiaco registrato negli anni, e in tutte le occasioni i pazienti sono stati salvati grazie all’utilizzo del Dae presente in loco".

"Negli ultimi anni 26 si sono verificati 31 arresti cardiaci negli impianti sportivi piacentini, di questi 20 sono avvenuti in strutture dotate di Dae e 11, prima del 2012, in impianti senza. Nei 20 casi con Dae interno, 19 persone sono sopravvissute senza danni neurologici e solo una non ce l'ha fatta con una percentuale di sopravvivenza del 95%. Nei restanti 11 casi avvenuti in impianti senza defibrillatori, solo una persona si è salvata, quindi con solo il 9% di sopravvivenza. La differenza è enorme – sottolinea Aschieri – e conferma quanto sia determinante l’intervento del defibrillatore. La Vittorino da Feltre si conferma così un esempio virtuoso di impianto sportivo cardio-protetto, con una percentuale di sopravvivenza del 100%. Questo sistema funziona, e deve essere replicato – conclude Aschieri – Ogni luogo pubblico dovrebbe avere un DAE visto che chiunque lo può usare, indipendentemente dall'avere fatto un corso specifico. Il 112 guida al telefono ad usarlo, senza paura. È una scelta che salva vite umane".

Ultimo aggiornamento

29-10-2025 10:07