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Valeria Trabacchi è la nuova presidente Emilia-Romagna della Confederazione associazioni regionali di Distretto (Card), la società scientifica a rilevanza nazionale che promuove lo sviluppo e il progresso del territorio, luogo privilegiato per la realizzazione di una sanità di iniziativa, di impostazione multiprofessionale, orientata all’approccio multidimensionale e globale dei problemi di salute.
Dopo due mandati come vicepresidente, la professionista piacentina ha assunto questo ruolo che, oltre a essere un importante riconoscimento personale, porta lustro alla nostra azienda.
Medico igienista, attualmente la dottoressa Trabacchi è responsabile dell’unità operativa Edilizia sanitaria e referente degli accessi in emergenza e del flusso dei pazienti. Laureata in Medicina e Chirurgia, specializzata in Igiene e Medicina preventiva a Parma, con svariati master in edilizia sanitaria e formazione manageriale, lavora all’Ausl di Piacenza dal 2015.
“La Confederazione associazioni regionali di Distretto – sottolinea - promuove e sostiene la cultura del cambiamento in sanità. Questa carica rappresenta per me un grande risultato e una conferma del lavoro svolto e per Piacenza una grande opportunità di ulteriore visibilità della nostra operatività e delle nostre eccellenze che già la Regione conosce e apprezza. Nel direttivo nazionale al fianco di Gennaro Volpe, presidente di Card Italia, rappresenterò la Regione Emilia Romagna; in quella sede sarà mia premura porre l’accento sui possibili nuovi modelli gestionali capaci di incrementare l’appropriatezza organizzativa e realizzare integrazione, intersettorialità e interdipendenza delle politiche per la tutela della salute, valorizzando e facendo conoscere anche il lavoro svolto di sviluppo dei servizi all’interno dell’Ausl di Piacenza”.
In quest’ottica Trabacchi ha già iniziato a lavorare sui temi dei prossimi convegni, aperta alla collaborazione con altre società scientifiche e, in particolare, al supporto delle altre associazioni regionali nel raggiungimento degli obiettivi nazionali Card.
“Abbiamo ragionato su due o tre appuntamenti che si snoderanno durante l’anno. Uno di questi si svolgerà a Piacenza per cui ho già preso contatto con il direttore sanitario Andrea Magnacavallo e il direttore assistenziale Andrea Contini. Uno dei temi che vorremmo affrontare sono le buone pratiche territoriali di cui la nostra azienda è un bell’esempio da esportare e da confrontare, in una logica di crescita costante, con le altre realtà regionali. Per esempio, porteremo sul tavolo di confronto con le altre realtà regionali il nostro modello di Oncologia territoriale per cui Piacenza è da considerarsi una pioniera. Partendo dalla Casa della comunità di Bettola vogliamo esportare questo modus operandi con lo specialista ospedaliero che si sposta verso il territorio e la domiciliarità dei pazienti attraverso l’attività di equipe multidisciplinari dedicate. In quest’ottica uno dei nostri obiettivi è valorizzare il tema relativo all’importanza strategica dell’implementazione di equipe multiprofessionali in cui siano coinvolte anche le forme associative strutturate dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera Scelta, nella realizzazione di cure sempre più di prossimità e personalizzate. Accanto alla tematica dell’oncologia territoriale porteremo avanti anche un discorso sulle cronicità con un focus particolare su diabete e scompenso cardiaco, e stiamo pensando a un congresso sulle differenze di genere e le diseguaglianze in salute. Altro tema che vogliamo affrontare è quello dedicato al target pediatrico”.
Mettere al centro il territorio con le sue peculiarità e le sue potenzialità secondo le linee di indirizzo del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del DM 77 per implementare un’offerta di presidi di prossimità territoriale al cittadino è la sfida a cui Piacenza e tutte le altre realtà sanitarie regionali sono chiamate.
“Un impegno che Piacenza – ricorda il direttore generale Paola Bardasi – ha già abbracciato con il modello di cura oncologica territoriale e con il percorso di telemedicina per la gestione e il monitoraggio dei pazienti con scompenso cardiaco per cui l’Azienda ha individuato un case manager dedicato a conferma dell’importanza di questo progetto. L’obiettivo prossimo futuro per l’Ausl di Piacenza è la costante implementazione dell’offerta nei presidi prossimità territoriale per garantire a tutti i cittadini, ma soprattutto ai più fragili, una risposta coordinata, continua e uniforme”.
Per il suo consiglio direttivo la presidente Tabacchi ha scelto di farsi affiancare da un team multiprofessionale “per rappresentare il pensiero di sviluppo territoriale che ogni singola professionalità sa dare: il consiglio quindi è composto da infermieri, direttori di distretto, farmacisti, medici”. In particolare, nella squadra figura un altro piacentino, il case manager dello scompenso cardiaco Gianluca Lisè.