La Neuropsichiatria e psicologia infanzia e adolescenza (Npia) è un servizio sanitario territoriale multidisciplinare di neurologia, psichiatria, psicologia clinica e riabilitazione rivolta a minori in età evolutiva (0–17 anni) e alle loro famiglie.
Il suo compito è la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione dei disturbi neurologici-neuromotori, psichiatrici e neuropsicologici in età evolutiva.
Le aree di intervento sono così sintetizzabili:
- malattie congenite acquisite, acute e croniche del Sistema nervoso centrale, Sistema nervoso periferico e Sistema neuromuscolare;
- disturbi generalizzati dello sviluppo;
- disturbi del linguaggio e dell’apprendimento;
- disturbi dell’organizzazione psicomotoria;
- disturbi cognitivi;
- disturbi psichiatrici, psicologici e affettivo-relazionali.
Cosa facciamo
Le caratteristiche specifiche dell’intervento clinico sono:
- unitarietà e multiprofessionalità;
- precocità e prevenzione;
- integrazione e continuità terapeutica.
Va sottolineato che la patologia neuropsichica dell’età evolutiva si presenta come un ambito particolarmente complesso, poiché coinvolge strutture e funzioni strettamente interdipendenti e in fase di sviluppo, colpendo il bambino nella sua globalità somato–psichica. La unitarietà dell’intervento, che è la risposta clinica più efficace e adeguata, è garantita dal lavoro in èquipe di diverse figure professionali (neuropsichiatri infantili, psicologi, fisioterapisti, psicomotricisti, logopedisti, educatori).
I problemi della cronicizzazione e della continuità dei disturbi psicopatologici dal bambino all’adolescente, all’adulto impongono la scelta della prevenzione. La strategia è quella della diagnosi precoce, della presa in carico tempestiva, della prevenzione secondaria (intercettazione ed eliminazione dei fattori di rischio e vulnerabilità).
I Percorsi diagnostici e terapeutico-abilitativi rivolti al bambino e all’adolescente devono essere integrati con l’ecosistema di cui fa parte: famiglia, scuola e ambiente di vita.
Ciò significa:
- coinvolgimento costante della famiglia in quanto esperta;
- integrazione con ogni altra figura/elemento che intervenga nel rapporto con il bambino e la sua famiglia (servizi sociali, scuola, altri servizi sanitari di base o specialistici);
- costruzione di un “Sistema curante” (sociale e sanitario) per garantire un percorso di vita che garantisca la continuità terapeutico-assistenziale oltre il momento della crisi evolutiva.