I segnali che annunciano il travaglio


Ecco la prima fase che affronterai

Iniziano le prime contrazioni: irregolari e fastidiose, potrebbero presentarsi ritmicamente durante alcune ore della giornata. Oppure fermarsi, per poi riprendere più tardi; o addirittura essere sempre presenti.

Le contrazioni sono fondamentali perché permettono al collo dell'utero di prepararsi alla dilatazione che avviene durante il travaglio, tuttavia questa fase può durare ore, a volte giorni frammentati da pause di varia durata. Purtroppo non è possibile definire in anticipo un tempo esatto, perciò è possibile che tu possa non riuscire a dormire regolarmente per una o più notti, proprio perché l'alternarsi delle contrazioni, che a volte hanno intervalli molto lunghi, portano a un continuo appisolarsi e risvegliarsi.

Potresti anche notare delle perdite gelatinose e filanti. Significa che stai iniziando a perdere il tappo mucoso, una sostanza molle che si trova all'interno del collo uterino e ha la funzione di proteggere e isolare il bambino durante la gravidanza. Questa perdita è spesso striata di sangue (che può essere rosso scuro, marroncino o rosso brillante). Non si tratta di un inequivocabile segno di inizio travaglio, ma qualcosa sta senz’altro iniziando a modificarsi.

Questo periodo è molto prezioso affinché tutto proceda in modo regolare. È una fase di adattamento – fisico ed emotivo – al travaglio, durante la quale potrai sperimentare tante emozioni: la paura di affrontare l'incognita del travaglio e l'incontro con il tuo bambino, ma anche la curiosità di conoscerlo e di metterti alla prova sapendo che questi momenti sono naturali e fanno parte dell’essere donna. Come anche testimoniano le più recenti evidenze scientifiche, l'ambiente migliore per te, in questo momento, è sicuramente la casa, o comunque un ambiente non ospedalizzato, dove il travaglio può progredire velocemente e dove ti puoi sentire tranquilla, hai maggior libertà di movimento e di espressione, così che tu riesca anche a rilassarti e riposare.

Cerca di evitare stancanti trasferte in ospedale per poi rischiare di dover tornare a casa e rimanere in osservazione perché tutto questo può aumentare i livelli dell’adrenalina, che sopprime gli ormoni naturali del travaglio e rischia di rallentare una sana progressione degli eventi.

Per chi ti sta accanto in questa fase

È certamente difficile e faticoso sostenere in modo efficace una donna che partorisce, come per la donna che sta dando alla luce un figlio può essere frustrante avere accanto una persona che non sa cosa fare e magari si limita a guardare. Ricorda però che in quello sguardo che ti osserva sarà possibile trovare aiuto, complicità ed energia.

La fatica che spetta a chi (eventualmente) ti starà accanto durante il travaglio è proprio questa: sostenere con fiducia e amore la propria compagna.


Cosa fare durante la fase che precede il travaglio


Alcuni consigli pratici

Respirazione: è da sempre lo strumento naturale per gestire la contrazione e i suoi effetti, sia nella fase che precede il travaglio sia nella fase attiva del travaglio. All'inizio della contrazione inspira lentamente e profondamente attraverso il naso, trattieni il fiato per un paio di secondi e poi espira attraverso la bocca. Cerca di concentrarti e mantenere questo ritmo di respirazione durante le contrazioni e di rilassare i muscoli del viso e del corpo (specialmente quelli pelvici).

Posizioni: durante la fase precedente al travaglio prova ad alternare momenti di riposo a brevi camminate, fai qualche lavoretto domestico o una passeggiata: muoversi aiuterà a fare progredire il travaglio. Cerca la tua posizione ideale per contrastare il dolore e, se riesci, a rilassarti. Prova sempre a far oscillare il bacino e i fianchi per capire se questo movimento possa aiutarti ad alleviare il dolore. Il movimento, questo è certo, aiuterà il tuo bambino a trovare la posizione ideale per il parto. Puoi alzarti in piedi e appoggiarti al letto o al tuo partner oscillando il bacino; sederti al contrario su una seggiola appoggiandoti allo schienale; metterti carponi (quattro zampe) e dondolare per ridurre il dolore alla schiena.

Per riposarti un po' puoi provare a distenderti sul fianco sinistro con un cuscino tra le gambe.

Bagno/doccia calda: il calore aiuta a rilassare i muscoli, riduce la tensione e il dolore. È per questo che una doccia o un bagno caldi – di norma estremamente calmanti e rigeneranti durante tutte le fasi del travaglio – possono essere fatti ad intervalli regolari. Se hai mal di schiena prova a fare una doccia calda puntando il getto dell’acqua alla base della colonna oppure a utilizzare una borsa dell'acqua calda o dei teli caldi alla base della schiena. La giusta temperatura dell’acqua, in qualsiasi modo venga utilizzata, è quella che per te risulterà più piacevole.

Massaggi: non occorre che un tocco benefico, per essere tale, sia fatto da uno specialista. Il potere del tocco delle mani non dipende solo dal fatto che alla base ci sia una tecnica specifica. Le persone, attraverso il tocco, possono comunicare sostegno, forza e calore e riescono a darsi coraggio e consolazione. Il massaggio può essere molto utile per alleviare il dolore, specialmente se fatto nella parte della schiena e può essere eseguito da chi ti sostiene e ti sta accanto. Le ostetriche potranno farlo o suggerire a chi ti sta vicino come utilizzarlo e come sia più opportuno usare il tocco delle mani.


Cosa fare nel caso “perdessi le acque”

Quando si rompe il sacco amniotico (nel gergo comune “le acque”), puoi percepire una fuoriuscita più o meno abbondante di liquido amniotico.

Come si fa a distinguere il la rottura delle membrane dalle altre perdite frequenti in gravidanza? A differenza dell’urina (colore giallo e tipico odore) e delle perdite vaginali (biancastre e un po’ più dense e spesso presenti a termine di gravidanza), il liquido amniotico è incolore e inodore. In caso di getto intenso d’acqua il problema non si pone. Le membrane si sono completamente rotte. Se è invece solo un filo d’acqua che gocciola in modo discontinuo, indossa un assorbente: se è umido o bagnato un po’ più tardi, allora è probabile che le tue acque si siano rotte.

Nel momento in cui pensi o sei sicura di aver rotto le acque vieni in ospedale, passando per il pronto soccorso generale. Da qui sarai inviata al pronto soccorso ostetrico.


Il travaglio di parto

Il travaglio di parto inizia quando le contrazioni diventano più frequenti (almeno 3 contrazioni in 10 minuti), più forti e dolorose (da non riuscire facilmente a parlare o distrarsi durante la contrazione) e più durature (circa 60 secondi).

Il dolore si fa sempre più intenso, ma avrà sempre queste caratteristiche: comincia debolmente, raggiunge un picco d’intensità massima per poi decrescere fino a sparire. Se pensi di trovarti in questa fase è bene che tu ti rechi in ospedale per una valutazione. Ricorda che il tuo organismo durante il travaglio ha bisogno di liquidi, come acqua o succo di frutta, tè e nutrimento per i muscoli che in questa fase stanno compiendo un lavoro e consumano tanta energia.


Devi recarti in pronto soccorso per una valutazione quando:

  • hai contrazioni dolorose ogni 3-4 minuti, specialmente se non sei al primo figlio
  • hai una perdita consistente di sangue: non preoccuparti però se le perdite di sangue sono rosate, possono essere dal collo dell’utero che si sta preparando al parto o da una visita fatta di recente
  • perdi liquido amniotico (acque)
  • non senti muovere il bambino come al solito. Prova a mangiare qualcosa di dolce o a bere un po’ di acqua fresca e a metterti sul fianco sinistro per 30 minuti. Se neanche in questo caso lo avverti o comunque non ti sembra come al solito, allora vieni in ospedale per un controllo
  • hai la pressione sanguigna con valori uguali o superiori a 140/90

Ricorda comunque che la sala parto è aperta 24 ore su 24 e puoi contattare le ostetriche e accedervi ogni volta che lo ritieni necessario. Le ostetriche ti accoglieranno. Sala parto Tel. 0523.303082


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