Cos’e la dialisi?

Quando la funzione renale si riduce è necessario iniziare la terapia sostituiva. Le opzioni sono diverse: la dialisi peritoneale, l’emodialisi o il trapianto. La dialisi è una terapia che permette di sostituire alcune funzioni che il rene malato non riesce più a fare. Si effettua mettendo a contatto il sangue del paziente con un liquido di dialisi attraverso un filtro (membrana) che permette il passaggio delle sostanze da eliminare.


La dialisi peritoneale

Si effettua a domicilio, ma non sarai solo. Il personale del centro dialisi ti insegnerà tutto ciò che ti servirà per renderti autonomo. È un sistema che utilizza il peritoneo per la depurazione del sangue. Il peritoneo è una sottilissima membrana che ricopre tutti gli organi addominali. Questa membrana è ricca di vasi sanguigni e proprio per questo è possibile utilizzarla come filtro per eseguire la dialisi.

È necessario fare un piccolo intervento chirurgico in anestesia locale, per posizionare all’interno della cavità addominale un catetere (sottile tubo in silicone) che servirà a introdurre nel peritoneo il liquido di dialisi per depurare il sangue da scorie (sostanze tossiche) e liquidi in eccesso.

Al catetere peritoneale viene raccordata una breve prolunga chiamata set paziente.


Dialisi ambulatoriale continua (Capd)

La Capd viene definita dialisi continua perché il processo dialitico si realizza 24 ore su 24, in genere tutti i giorni. È un trattamento che si esegue a domicilio, dopo un periodo d’insegnamento da parte del personale del centro. Il trattamento si effettua introducendo manualmente 2 litri di soluzione di dialisi. La soluzione deve essere rinnovata circa ogni 6 ore (3-4 volte al giorno) questo procedimento si chiama scambio oppure cambio sacca. La procedura di scambio dura ogni volta circa 30 minuti. Si svuota il peritoneo del liquido inserito in precedenza e quindi si introduce il liquido nuovo. Gli orari degli scambi sono abbastanza flessibili e possono essere adattati alle abitudini di vita.

Dialisi peritoneale automatizzata (Apd)

È un trattamento che si esegue a domicilio dopo un periodo d’insegnamento da parte del personale del centro dialisi. Gli scambi vengono eseguiti di notte, mentre si dorme, per 8-10 ore, da una apparecchiatura (cycler) fornita dal centro. È sufficiente collegare il catetere peritoneale alla macchina e questa, programmata dal personale, eseguirà automaticamente gli scambi (carico, si riempie il peritoneo - sosta - scarico, si vuota il peritoneo).


L’emodialisi

L’emodialisi è un sistema per depurare il sangue con un apparecchio: il rene artificiale. Il sangue aspirato da una pompa passa attraverso un filtro costituito da una membrana semipermeabile che lo separa dal liquido di lavaggio. Attraverso i fori della membrana, le sostanze tossiche escono dal sangue e vengono eliminate con il liquido di dialisi; al contrario entrano nel sangue alcune sostanze buone che mancano o sono insufficienti, come il calcio o il bicarbonato. Questa terapia si effettua in ospedale o nei Centri periferici abilitati alla dialisi (Cal), tre volte a settimana e dura circa 4 ore, durante le quali sarai su un letto e potrai leggere, guardare la tv, conversare con le altre persone. Nel corso del trattamento verranno offerte bevande, come acqua, caffè o thé, e piccoli spuntini.

Il sangue, per essere depurato adeguatamente, deve avere un’uscita e un rientro nel corpo da una vena piuttosto grande, una vena semplice del braccio non può fornire la quantità di sangue sufficiente. Questo si ottiene con un piccolo intervento in anestesia locale: si unisce un’arteria e una vena del braccio in modo che quest’ultima diventi sufficientemente grande e robusta per poter essere punta con gli aghi al momento della dialisi. Si crea così la fistola arterovenosa (Fav). Se i vasi della persona non sono adatti perché piccoli, danneggiati o profondi è necessario posizionare un catetere in un grosso vaso del collo o della gamba.


Il trapianto renale

Il trapianto renale costituisce la modalità più completa di terapia sostitutiva della funzione renale; esso è in grado di correggere l’insufficienza renale meglio della dialisi perché svolge tutte le funzioni di un rene normale. Il rene prelevato, da un donatore vivente o deceduto, viene collocato nella parte anteriore dell’addome lasciando in genere nella loro sede i reni che non funzionano più. Per essere inserito in lista d’attesa, prima di essere trapiantato, devi essere sottoposto a un attento studio con esami strumentali e di laboratorio. Va esclusa l’eventuale presenza di condizioni o malattie che controindichino l’intervento e la terapia anti-rigetto. Tale terapia, infatti, andrà proseguita nel tempo, dopo il trapianto, per salvaguardare l’organo trapiantato.



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