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È partita all’ombra del Gotico la “marcia” di Destinazione salute donna, l’iniziativa promossa dall’Azienda Usl di Piacenza e da Lilt che si svolgerà dal 13 al 19 novembre e porterà lo screening per la prevenzione del tumore al seno in cinque comuni tra Val Nure, alta Val Arda, alta Val Tidone, alta e media Val Trebbia.

Grazie a un mezzo mobile attrezzato con un mammografo, in sette giornate, verranno coinvolte circa 270 donne a cominciare da Bettola il 13 novembre, Lugagnano, il 14 novembre, Pianello il 15 novembre, Bobbio dal 16 al 18 novembre, per concludersi a Travo il 19 novembre.

Non è previsto alcun accesso diretto. Le donne sono state convocate tramite lettera spedita a domicilio, proprio come avviene per il tradizionale screening.

La mammografia sarà eseguita con uno strumento di elevata qualità diagnostica da un tecnico radiologo del Centro salute donna di Piacenza e poi refertata da medici esperti, dedicati al percorso, come avviene quotidianamente per lo screening, assicurando a chi aderisce la stessa qualità del test eseguito nella sede tradizionale.

Per sostenere l’avvio dell’iniziativa e ribadire l’importanza dello screening erano presenti oltre al direttore generale Ausl Paola Bardasi, l’onorevole Elena Murelli, il presidente della Provincia Monica Patelli, il presidente della Conferenza territoriale sociosanitaria Lucia Fontana, il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, il presidente del Consiglio comunale Paola Gazzolo, il direttore della Casa Circondariale di Piacenza Gabriella Lusi, la vice presidente dell’Ordine dei Medici Carolina Prati, Emanuela Campo in rappresentanza dell’Ordine tecnici sanitari radiologia medica e professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione, la vice presidente della Commissione albo infermieri Nicoletta Crosignani.

“Abbiamo scelto di presentare questa importante iniziativa per le donne attraverso il volto di un gruppo di donne che ci sono sembrate significative per la città – ha sottolineato la responsabile del Centro Salute Donna dell’Ausl Stefania Calza – L’intendo è sperimentare un approccio diverso arrivando sotto casa delle nostre pazienti. Abbiamo da sempre un problema di adesione agli screening, ma per noi anche se fossimo al 90 per cento vorremmo intercettare quel dieci mancante. Perché il tumore alla mammella è il più frequente, colpisce una donna su otto nel corso della vita e quindi abbiamo il problema di avvicinare il più possibile le donne per una diagnosi precoce, che garantisce in genere l’evoluzione favorevole della malattia. C’è una percentuale di guarigione altissima e la precocità della diagnosi è fondamentale e solo la mammografia può garantire questa diagnosi”.

Al lancio dell’iniziativa erano presenti anche Andrea Magnacavallo, direttore sanitario Ausl Piacenza; i sindaci dei comuni in cui farà tappa la campagna; Pietro Anselmi, responsabile assistenziale dipartimento Funzioni radiologiche Ausl Piacenza; Fabio Faccini, responsabile Epidemiologia e centro screening; Fabio Zazzera, direttore Sistemi informativi, telecomunicazioni e reingegnerizzazione.

Ultimo aggiornamento

31-10-2024 14:10

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